All’estero vanno fortissimo: le lavanderie automatiche sono diventate un luogo d’incontro dove bere cocktail, guardare un cortometraggio o fare la cyclette mentre si aspetta il bucato. Qui in Italia sono posti più anonimi e Filippo, un lettore di Lucca, si chiede: c’è un modo per farle rendere bene? Ha senso aprirne una adesso?
«È un periodo di alti e bassi per queste attività» risponde Lucia Quaglino, tutor d’impresa del servizio Mettersi in proprio (www.mettersinproprio.it) della provincia di Torino. «La concorrenza è agguerrita perché, per iniziare, non sono richieste competenze specifiche. Bastano la partita Iva e l’iscrizione al Registro delle imprese. La parola d’ordine è farsi notare».
Prima di tutto, bisogna azzeccare la posizione del negozio. I clienti di questo servizio sono studenti e turisti: l’ideale è una sede vicino a università e alberghi. «Anche le casalinghe, però, hanno scoperto la comodità del self service» dice Maurizio Falchi, responsabile commerciale del franchising LavaPiù (tel. 0755279943, www.lavapiu.com). «Anche perché su tende e piumoni risparmiano il 50 per cento rispetto a una lavanderia tradizionale e, nell’attesa, possono fare altre commissioni».
«La presenza di personale non è necessaria, ma dalle nostre ricerche risulta che nei self service più frequentati il titolare è in negozio almeno 4 ore al giorno, negli orari di maggiore affluenza» aggiunge Falchi. «Il cliente così risolve i dubbi sulla scelta dei programmi e dei detersivi».
Pulizia dell’ambiente e qualità dei detergenti sono fondamentali. Fanno la differenza (e il successo dell’attività) la presenza di un angolo per la presmacchiatura gratuita dei capi, un tavolo per piegare il bucato, un espositore con riviste, musica di sottofondo, una tv o uno spazio giochi per i bambini.
Infine, vediamo i costi. Per una lavanderia di 75 metri quadrati, con tre lavatrici grandi, tre piccole e quattro asciugatrici, serve un investimento di 60.000 euro lordi, compresi una scorta di detergenti e la manutenzione dei macchinari. I costi fissi annuali (energia elettrica, affitto, spese per pubblicità e commercialista) ammontano a 15.000 euro. Ma nel giro di un paio d’anni i guadagni possono arrivare a 80.000 euro. A patto, naturalmente, che l’attività prenda piede: il che significa avere almeno 25 clienti al giorno.