La dottoressa Teresa Alessi, commercialista, ci spiega in due puntate tante cose da sapere sui benefici fiscali per le mamme che lavorano. Spesso infatti le mamme non sanno che una volta rientrate al lavoro possono godere di alcuni sgravi fiscali. Vediamo insieme quali.
Dottoressa Alessi, in cosa consistono gli sgravi fiscali per le mamme lavoratrici, libere professioniste e dipendenti (private e pubbliche)?
Con il termine sgravio fiscale si intende la concessione di un contributo che genera un credito d’imposta. Contrariamente al “bonus fiscale”, può essere monetizzato solo in sede di dichiarazione dei redditi. In particolare, per le mamme lavoratrici, libere professioniste e dipendenti (private o pubbliche) sono detraibili alcune spese sostenute nel corso di ciascun anno e documentate.
La frequenza agli asili nidi può essere in qualche modo, “scaricata” dalle imposte?
Si, il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido (sia comunali che privati) può essere in qualche modo detratto dalle imposte. Potranno beneficiare della detrazione solo i genitori, per ogni figlio naturale od adottato, affiliato o affidato, di bambini di età compresa tra i tre mesi e i tre anni. Il meccanismo è lo stesso dello scorso anno (l’agevolazione è stata prorogata), ovvero La detrazione si applica in sede di dichiarazione dei redditi dell’anno per una quota del 19% delle spese per un massimo di 632 euro annui per ogni figlio (quota detraibile 120 euro).
Spesso spendiamo molto anche per l’attività sportiva dei nostri figli, si può dedurre qualcosa?
Sono detraibili le spese sostenute per l’iscrizione annuale e abbonamento di ragazzi di età compresa tra 5 e 18 anni ad associazioni sportive, palestre, piscine ed altre strutture ed impianti sportivi destinati alla pratica sportiva dilettantistica. La detrazione è del 19% delle spese per un importo non superiore a 210 EURO per figlio.
Ci sono detrazioni per i figli a carico?
Per i figli a carico la detrazione è di € 800 per ogni figlio (€ 900 per i figli di età inferiore a 3 anni), con aumento di € 220, nel caso di figli portatori di handicap, e aumento fino a € 200 per ogni figlio, nel caso in cui il numero dei figli sia superiore a tre.
La detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra € 95.000 diminuito del reddito complessivo ed € 95.000. Nel caso di figli superiori ad uno, per ogni figlio l’importo di € 95.000 è aumentato di € 15.000 per ogni figlio successivo al primo. (es. con un reddito di € 20.000 e due figli di cui uno inferiore a tre anni. Il rapporto è € 110.000-€20.000 / € 110.000, cioè 0,8181. Avremo la detrazione del figlio con età superiore a tre anni pari a € 654, che sarebbe € 800 per 0,8181, e la detrazione del figlio con età inferiore a 3 anni pari a € 736, che sarebbe € 900 per 0,8181. Detrazione totale per figli a carico € 1.390)