Viviamo in una società in cui la disponiblità di cibo non è in discussione: stimolare un bambino a nutrirsi in modo corretto è doveroso, ma è necessario tener conto che ognuno ha una costituzione differente. Paradossalmente forzare può portare al risultato opposto rispetto a quello desiderato, perché allontana un bambino dal piacere del cibo creando un senso del dovere, che nel futuro può trasformarsi in una vera e propria avversione verso alcuni cibi. «Cerchiamo di dominare le nostre ansie e di pensare che il nostro bambino crescerà comunque sano e forte… anche se mangia mezzo piatto di pappa. Fidiamoci della natura !» spiega l’esperta. Sfoglia la gallery qui sopra e scopri perché fidarti di più del tuo istinto andrà a vantaggio della crescita dei tuoi figli.
CONTRO LA RABBIA CI VUOLE CALMA
Come ci insegna l’istruttivo film d’animazione Inside Out (2015) siamo fatti di tante emozioni : ci sentiamo bene quando vibriamo di gioia, ma hanno diritto di esistere anche sensazioni più pesanti come rabbia e tristezza. Mai dire frasi come «Se piangi, la mamma si dispiace». Per un bambino è importante sentirsi incoraggiato e libero di esprimere ciò che sente nel profondo di sé, perché l’attenzione verso ciò che accade dentro lo aiuterà a entrare in contatto con i suoi bisogni autentici, una risorsa che si rivela fondamentale per la vita. Verso i 2 anni , quando in genere inizia la fase dei no e dei capricci, il bambino attraversa un momento importante che lo porta a individuarsi come un IO distinto dai genitori. La regola più importante? Mantieni la calma. Un genitore disorientato, spaventato o nervoso di fronte alle crisi di rabbia genera ancora più insicurezza nel piccolo, che, invece, in questo periodo ha bisogno di una struttura di contenimento. Quando un no è no, evita di cedere alle sue richieste. Ma attenzione agli urli, che spesso peggiorano la situazione. La vera autorevolezza è una conquista interiore ed è ben diversa dall’autorità.
ZERO ATTIVITÀ FISICA?
Durante un’indagine realizzata in collaborazione con la Scuola di specializzazione in medicina dello sport dell’Università di Firenze è emerso che sui 2.500 soggetti coinvolti, bambini e ragazzi dagli 8 ai 18 anni, due terzi hanno mostrato un sovrappeso del 15%, mentre un terzo in media il 17%. Un dato importante, che conferma le tendenze statunitensi: i bambini nella nostra società fanno poco sport . Gli studi mostrano che nella maggior parte dei casi i genitori tendono a sottovalutare i problemi di peso. È bene sfatare la convinzione , diffusa, che sia sufficiente qualche ora in palestra o un corso. L’attività fisica è uno stile di vita attivo. Nel tempo libero coinvolgi i bambini: scampagnate in bicicletta, gite fuori porta o una semplice passeggiata quotidiana aiutano i piccoli a curare lo sviluppo fisico e apprezzare il movimento, che non deve nascere dal senso del dovere, bensì dal piacere di un corpo energico e in forma.
MENO TV, PIÙ CREATIVITÀ
Secondo i dati di un’indagine condotta da un team di ricerca giapponese appartenente all’Università di Tohoku troppa televisione influisce negativamente sul cervello , specialmente durante la fase di sviluppo. I bambini coinvolti nello studio, 270 di età compresa fra i 5 e i 18 anni, hanno dichiarato di guardare fino a quattro ore di tv al giorno: sottoposti a test di valutazione, è emerso che le aree celebrati collegate a memoria, linguaggio e capacità di attenzione possono subire conseguenze negative rispetto a chi trascorre meno ore davanti al televisore. Spesso il tempo da trascorrere insieme ai figli è poco, tuttavia è importante imparare a sfruttare i piccoli momenti, anche a fine giornata, per fare qualcosa insieme . I bambini sono estremanente creativi: basta un piccolo imput per far partire le loro incredibili doti di immaginazione e fantasia. Dire «Spegni la tv!» non funziona. Coinvolgi tuo figlio in qualcosa di divertente da fare. Il semplice fatto di apparecchiare o seguirti un cucina, disegnare o fare una costruzione mentre tu lavori, per un bambino è eccitante, quando sente che lo stiamo ascoltando davvero. Vietato accendere la tv quando si è tavola (vale anche per gli adulti!).
PICCOLE BUONE ABITUDINI
Ogni volta fare ordine è un dramma? Secondo il metodo Montessori una buona strategia è partire dall’organizzazione della cameretta. Fai in modo che mensole e contenitori siano ad altezza bambino. All’inizio del Novecento Maria Montessori è stata la prima educatrice a creare scuole materne con sedie e tavolini creati appositamente per i piccoli. Secondo i principi del celebre metodo il classico cesto dove raccogliere tutto è un errore e crea caoticità nella mente del bambino: un po’ come se qualcuno mettesse i tuoi attrezzi da cucina alla rinfusa in uno scatolone. Educare all’ordine è un processo graduale . Insegna a tuo figlio a prendere un gioco per volta e, una volta terminato, riporlo nel posto giusto prima di iniziare una nuova avventura. La chiave giusta? Il linguaggio . Spiegalo come se fosse un gioco naturale. Accetta che ci siano momenti di caos (anche noi adulti ogni tanto ce lo permettiamo!) ma in generale ricorda che il miglior insegnamento è l’esempio . Quando si in una casa dove ogni persona è abituata a rimettere le cose al suo posto, i bambini imparano a fare ordine e avere cura dell’ambiente.
CULTURA DEL CIBO
«La piacevolezza dello stare seduti tutti a tavola a mangiare insieme e chiacchierare non fa parte del mondo dell’infanzia, ma di quello degli adulti» ci spiega la psicologa Monica Contiero in The family food, ricette naturali per famiglie incasinate : «Per il bambino si tratta di finire di mangiare e tornare a giocare, non è presente il concetto di convivialità ». Accetta che per un bambino, soprattutto quando è molto piccolo, stare seduto a tavola durante una cena interminabile, dove tutti parlano di discorsi che non può capire, è una forzatura. Probabilmente nemmeno tu ti divertiresti se fossi obbligata a stare seduta ore ascoltando discorsi che non ti riguardano. Rincorrere i bambini in giro per casa per imboccarlo ? Meglio di no: è un’abitudine che non aiuta il bambino e per gli adulti può diventare realmente stressante. Durante la quotidianità inizia a costruire il pasto come un piccolo rito , in cui si mangia e ci si chiede com’è andata la giornata. Durante le cene al ristorante un buona strategia è far mangiare i bambini prima, a casa, e portare con loro un piccolo album con tante matite colorate. Chiedersi che cosa può provare un bambino, e che cosa proveremmo noi al suo posto, è il modo migliore per trovare un accordo, creare le basi per un buon dialogo e insegnare l’educazione autentica, che è capacità di rispettare gli altri dal profondo del cuore, con empatia.