Quando, anni fa, è scoppiata la moda, a molti sembrava un fenomeno passeggero, la mania di una stagione. E invece i nail center, centri estetici specializzati nella ricostruzione e nell’allungamento delle unghie, si sono moltiplicati. Anna, come molte altre lettrici, vorrebbe aprirne uno, ma non sa da che parte cominciare.
«La prima cosa è informarsi sulla normativa regionale» dice Lucia Pavanello, titolare di Beauty Company (www.beautycompany.it , tel. 0498721872), azienda specializzata nella fornitura di prodotti e nell’organizzazione di corsi. «In alcune regioni, infatti, per esercitare basta aprire una posizione Iva come artigiane, mentre in altre è richiesto il diploma triennale di estetista».
In ogni caso esistono dei corsi ad hoc. Di solito la durata è piuttosto breve (4/6 giorni), mentre il costo va dai 450 euro per uno base ai 1.000 per quelli in cui è compreso il kit di esercitazione (un elenco si trova su www.enail.it o su www.unghiemania.it ). «Per iniziare a lavorare in proprio, però, ci vogliono almeno tre mesi di pratica in un nail center» spiega Micaela Busato, franchisor e titolare di Boxy nail bar a Vicenza (www.boxynailbar.it , telefono 0444962777).
L’investimento iniziale è molto contenuto. Bastano 500 euro per “i ferri del mestiere”: un fornetto per scaldare il gel, tre o quattro pennelli e una ricca gamma di colori; oltre, ovviamente, a un set da manicure completo.
Per aprire un negozio, invece, occorrono almeno 10.000 euro. Chi non ha il capitale, però, non si deve preoccupare. All’inizio si può lavorare a domicilio o a casa propria. O, ancora meglio, collaborare con un centro estetico o aprire un corner in una palestra o in un coiffeur, dove si ha più visibilità.
La “tariffa” per un trattamento a entrambe le mani va dai 60 agli 80 euro. E se gli affari vanno bene, si può pensare a un centro proprio: ma il fatturato deve raggiungere almeno i 12.000 euro, il necessario per coprire i costi di gestione.