Gli italiani hanno scoperto i cibi pronti: secondo i dati della Camera di Commercio di Milano i take away l’anno scorso sono raddoppiati. “Presi come siamo da mille impegni, preferiamo sempre di più mangiare in fretta, magari per strada, spendendo poco. Oppure evitare di cucinare e acquistare cibi pronti” dice Carlo Cambi, esperto di enogastronomia e autore di un nuovo libro sull’argomento (Street Food, De Agostini). “E la tendenza a comprare cibi già pronti è in aumento per i prossimi anni”. Ecco perché aprire un take away è una buona idea. Su quali specialità puntare? L’esperto non ha dubbi: la pizza al taglio, i sushi bar giapponesi e le friggitorie. Ecco come fare.
La pizza al taglio
“È un piatto facile da preparare ed è molto amato da noi italiani” spiega l’esperto. “Ecco perché, anche se ce ne sono tanti, di negozi di pizza al taglio ce n’è sempre bisogno. E aprirli conviene: le materie prime costano poco e sono facili da trovare e non serve avere una cucina molto attrezzata: basta un buon forno elettrico”. Il lavoro però è molto faticoso: ci si deve alzare al mattino presto per preparare la pasta, si lavora al caldo e per vincere la concorrenza bisogna essere bravi. Per imparare a fare la pizza ci sono tanti corsi: i migliori li organizza la Scuola Italiana Pizzaioli (tel. 066156 1643, www.pizzanew.it).
Il sushi bar
Nati come locali “di tendenza” nelle metropoli, i sushi bar (dove si cucina alla giapponese con piatti a base di pesce crudo, riso e alghe) si stanno diffondendo molto anche in provincia. “Perché i piatti sono leggeri e sani, quindi ottimi per chi vuole stare in forma” dice l’esperto. “Il successo è assicurato, ma bisogna considerare che le materie prime sono care e che per imparare l’arte del sushi serve seguire un corso”. Tra i più famosi ci sono quelli della chef Nanako Hamaguchi al Gambero Rosso a Roma (tel. 0655112211).
La friggitoria
“Qui il piatto forte è il fritto: dalla verdura alle crocchette di mozzarella, fino alle frittelle dolci e ai bomboloni, tutto può essere passato nell’olio” spiega l’esperto. “Se si vuole aprire una friggitoria, bisogna conoscere le preferenze regionali: sulle coste sono amati gli anelli di calamari e i pesciolini, mentre pollo e cotolette piacciono di più nell’entroterra”. Le materie prime costano poco, ma ci sono alcuni disagi: si lavora a contatto con alte temperature e con un forte odore di frittura. Per imparare ci sono i corsi delle sedi provinciali della Federazione italiana dei pubblici esercizi (tel. 06583921, www.fipe.it).
Così si apre un negozio
Per aprire un take away devi mettere in conto un investimento iniziale di almeno 40.000 euro. Prima devi trovare i locali (le caratteristiche cambiano da Comune a Comune), poi richiedere l’autorizzazione dell’Asl. In alcune Regioni dovrai anche fare il libretto sanitario, mentre in altre ti basterà seguire un corso sull’igiene degli alimenti. Per avere le informazioni rivolgiti al dipartimento di Igiene e Prevenzione della tua Asl o alla Camera di Commercio della tua città.