Dimentichiamoci le vecchie botteghe polverose piene di spolette e spille da balia. Le mercerie più moderne oggi sono posti divertenti, quasi dei negozi di giochi per donne creative e fantasiose. Che qui scoprono come trasformare un vecchio cappotto in un capo alla moda con un semplice bottone gioiello. «Durante le feste i guadagni delle mercerie sono aumentati del 30 per cento» dice Walther Soldati, direttore della Scuola Nazionale di Merceria di Cesena (tel. 0547384634, www.scuolanazionaledimerceria.it). «Ecco perché aprirne una è un’ottima idea. Ora si vendono bene i bottoni di bigiotteria con pietre dure e i filati pregiati come pizzi e tulle. Il tessuto del momento è il feltro nei colori di moda quest’anno, il viola prima di tutti».
Per capire come muoversi la Scuola organizza un corso gratuito, dal 16 al 18 gennaio, per aspiranti proprietari di merceria. Mentre la fiera da non perdere è Moda In Tessuto & Accessori (tel. 0266103820, www.fieramodain.it), in programma a Milano dal 3 al 6 febbraio.
Ma partiamo da locali e arredi. L’ideale è uno spazio di 40 metri quadri anche senza magazzino (i prodotti vanno esposti in vetrina e sugli scaffali). Sono necessari un bancone, armadi, espositori per aghi e scatole in cui curiosare. Visti gli spazi ridotti, all’inizio basta una commessa part-time.
Per avviare l’attività, poi, bisogna aprire la partita Iva e iscriversi al Registro delle imprese (www.registroimprese.it). L’investimento iniziale non è da sottovalutare. Servono 50.000 euro per il personale, l’allestimento degli spazi, il commercialista. Più 30.000 euro per l’acquisto della merce e 4.500 all’anno per luce e telefono. «Nonostante ciò, se la merceria ha un buon giro di clienti, già dal primo anno i guadagni possono pareggiare le spese» dice l’esperto. «Il terzo si iniziano a vedere i guadagni con 2.000 euro netti al mese».
Come attirare clienti? «L’ideale è creare un angolo salotto, sullo stile dei Knit Café americani» conclude Soldati. «Qui le clienti sferruzzano in compagnia e si scambiano idee. E le vendite di gomitoli e ferri aumentano». Sul sito www.do-knit-yourself.com c’è l’elenco di negozi e mercerie da imitare.