1/9 – Introduzione
Crescere un bambino non è mai semplice, in quanto ogni scelta operata potrebbe influire sulla futura personalità del nostro bebe. Bisogna capire quindi quando è il mondo di fare qualcosa e quando no, ed educare il piccolo nel migliore dei modi. Alcune mamme non possono o non vogliono allattare il proprio figlio. Altre invece sono restie a eliminare questo legame emotivo importantissimo. Rimandano quindi lo svezzamento di molte settimane (di solito la maggior parte delle madri appartiene alla seconda categoria). Abituare il neonato al biberon non è sempre facile. In questa guida vediamo come farlo in modo graduale e senza traumi. Sicuramente ai primi tempi può risultare difficile ma dopo qualche giorno le cose miglioreranno. Vediamo quindi come abituare il neonato al biberon, attraverso pochi e semplici passaggi daremo le informazioni necessarie che vi aiuteranno nel processo.
2/9 Occorrente
- Biberon
- Pappe alternative
- Pazienza
- Rispetto dei tempi del bambino
3/9 – La fase dello svezzamento
Lo svezzamento è una fase importante non solo per il bambino ma anche per la madre. I due ne risentono sia fisicamente che emotivamente. Una mamma che ha dato tutta se stessa nell’allattamento si sentirà un po’ depressa e “inutile” quando smette. La sensazione è quella di aver perso intimità con il bambino. Alcune mamme si sentono infatti meno importati. Questo è un ulteriore motivo per effettuare lo svezzamento in modo graduale. Il periodo adatto per passare al biberon è quando il neonato ha raggiunto tre mesi circa.
4/9 – Abituare il bambino al biberon
È bene abituare il bambino al biberon sin dal primo mese di vita. Basta darglielo regolarmente due o tre volte alla settimana. Volendo lo si può dare anche ogni giorno a seconda delle necessità. Nel caso in cui il latte materno sia prodotto ancora in buona quantità lo svezzamento deve iniziare gradualmente. Abituarle il neonato al biberon sin dai primi mesi di vita evita molti capricci e difficoltà. Se non si introduce questa nuova pratica in modo drastico non ci saranno complicazioni.
5/9 – Alternare le poppate
Prima di tutto sospendere una poppata al giorno. Va bene quella caratterizzata dal minor turgore delle mammelle. Al posto della poppata abituale dare invece un poppatoio. Lasciare che il bimbo beva quanto vuole. Aspettare due o tre giorni affinché le mammelle si abituino al cambiamento. Poi sostituire un’altra poppata con un secondo biberon. Aspettare di nuovo due o tre giorni ed eliminare un ulteriore poppata. Ora il bambino mangia al seno solo due volte al dì e prenderà tre biberon.
6/9 – Insistere con il biberon
Può darsi che un lattante di due mesi o più non abituato regolarmente al biberon si ribelli. In questo caso provare ad offrirgli il biberon una o due volte al giorno. Basta fare questo prima della poppata o della pappa per una settimana. L’importante è non forzarlo per non farlo arrabbiare. Mettere da parte il biberon se lo rifiuta e dargli il resto del suo pasto, compreso il seno. Entro pochi giorni potrebbe cambiare idea. Ricordare che ogni cambiamento va’ fatto in modo graduale.
Abituare il neonato al biberon è piuttosto semplice in realtà, ma è un processo che deve comunque essere fatto con un certa delicatezza. Se siete delle neomamme e necessitate di qualche consiglio su come comportarvi con il vostro piccolo, allora questa guida farà esattamente al caso vostro, potrete allattare il neonato con il biberon in brevissimo tempo. Vi auguro quindi buona fortuna.
Alla prossima.
7/9 – Togliere una poppata
Se è sempre ribelle togliergli completamente la poppata delle 14. Con questo dovrebbe cedere e abituarsi al biberon. Altro sistema da provare è quello di tralasciare una poppata sì e una no nelle ventiquattro ore. Diminuire quindi i cibi solidi ed eliminando completamente le pappe. In questo modo il bambino che ha fame non farà tanti capricci inutili. Se neanche questo dovesse funzionare bisogna essere più frastici. Provare a ridurre ulteriormente il cibo e aumentare la pappa nel biberon.
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9/9 Consigli
- Anche se il bambino rifiuta il biberon, non scoraggiarsi, ma insistere un po’ non appena ha fame