1/7 – Introduzione
L’onicofagia costituisce un disturbo compulsivo che potrebbe causare gravi problemi alla salute umana ed è famosa come il vizio di mangiarsi le unghie: a differenza di quanto si possa ritenere, ciò rappresenta un disturbo che può nascere anche in tenera età e non deve essere sottovalutato assolutamente.
Questo vizio è un gesto autolesionista, ovvero un sintomo di rabbia e aggressività inespresse che vengono dirette verso se stessi: ne soffrono numerosi bambini e spesso è una pessima abitudine che si protrae negli anni (finanche in età adulta).
Nella seguente dettagliata e importante guida esposta nei passaggi successivi, vi parlerò degli aspetti del trattamento contro tale problematica, vi spiegherò gli atteggiamenti che sarà preferibile evitare e vi fornirò alcuni consigli pratici su come bisogna affrontare al meglio l’onicofagia di un bambino: seguendo costantemente quest’ultimi, sarà possibile aiutarlo con semplicità a non mangiare più le sue unghie.
2/7 Occorrente
- Pazienza
- Dialogo
- Sport
- Perseveranza
3/7 – Individuare le possibili cause dell’onicofagia
Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM_IV-R) classifica l’onicofagia come un disturbo del controllo degli impulsi, per cui la sua causa principale è di natura psicologica: il bambino potrebbe mostrare alcuni disturbi del comportamento e delle emozioni, che possono essere rilevati durante il periodo dell’infanzia.
I principali motivi di stress e improvvisi cambiamenti d’umore dei bambini potrebbero essere delle situazioni che modificano radicalmente la propria quotidianità (come l’arrivo di un nuovo membro della famiglia, il trasferimento ad un’altra scuola e i problemi di bullismo).
Naturalmente, l’onicofagia si presenta anche qualora il bambino si senta triste, arrabbiato e deluso: sarà necessario capire i motivi di questo problema e le emozioni che ne derivano, aprendo un dialogo con lui per entrare meglio nella sua quotidianità e creare un legame fondato sulla serenità.
4/7 – Riconoscere il disturbo
Sarà importante anche non essere duri con il bambino, allo scopo di evitare il peggioramento di questo problema: abbastanza spesso e specialmente in tenera età, chi soffre di onicofagia non riesce a riconoscere il disturbo e le conseguenze potrebbero risultare disastrose.
Qualora il bimbo abbia cominciato da poco a mangiarsi le unghie, si potrà intervenire in modo calmo, tentando di distrarlo con l’acquisto del gioco che ha sempre desiderato e di un libro per ragazzi o un cartone animato che trasmetta un messaggio positivo.
Viene consigliato di non rimproverare il bambino continuamente, altrimenti si potrebbe formare un conflitto nei confronti della persona che lo rimprovera, nonché un senso di disagio e repulsione sempre verso quest’ultima.
5/7 – Arginare il problema
Sarà necessario avere molta pazienza, in quanto i rimedi migliori derivano dall’ascolto delle ragioni che portano a mangiare le unghie: bisognerà far capire gradualmente che questa azione non deve essere compiuta.
Arginare il problema dell’onicofagia richiede parecchio tempo e molta costanza da parte della persona che aiuta il bambino: un metodo per alleviare lo stress oppure il disagio psicologico (che potrebbe essere di varia entità) sarà quello di fargli praticare uno sport a lui gradito.
È un fatto scientificamente provato che l’attività sportiva, qualora venisse praticata costantemente, rilascerebbe le endorfine che permettono di migliorare l’umore e contenere lo stress: in questo modo, si alleviano le possibili cause che portano il bambino a mangiarsi le unghie.
6/7 – Evitare i rimedi fai da te
Sarà meglio evitare i rimedi della nonna (come mettere del peperoncino sulle dita, per fare in modo che il bambino non si mangi le unghie): attualmente, però, adoperare questo metodo potrebbe comportare dei gravi danni allo stomaco del bimbo.
Anche se in voga in questo periodo, è sconsigliato adottare la tecnica dello smalto amaro di colore chiaro, che consiste nell’applicarlo sulle unghie: questo trattamento potrebbe andare bene per un ragazzo in età adolescenziale, mentre nel bambino potrà aumentare quel senso di disagio che provoca problemi alle sue emozioni.
7/7 Consigli
- Soltanto chi segue il bambino adeguatamente potrebbe ricavare le cause che lo portano a mangiarsi le unghie.
- La tecnica migliore è sempre quella del dialogo, che serve specialmente ad alleviare il dolore psicologico che il bambino prova in quel momento.
- Attraverso la pazienza e la costanza, il problema dell’onicofagia verrà sconfitto definitivamente.