1/5 – Introduzione
Spesso i nostri figli manifestano reazioni a cui non riusciamo a rispondere adeguatamente, perché ci colgono impreparati ad affrontare comportamenti così estremi. Anche bambini molto piccoli possono esprimere rabbia e nervosismo con atteggiamenti di sfogo sia fisico che emotivo. Il compito del genitore è innanzitutto quello di contenere la tensione del bambino ed aiutarlo a trovare le proprie strategie per superare i momenti difficili. Vediamo allora insieme come calmare il nervosismo nei bambini ed impostare un metodo educativo su misura per noi e loro.
2/5 Occorrente
- calma
- fermezza
- serenità
- comprensione
3/5 – Il nervosismo per carattere
Se nostro figlio tende al nervosismo per carattere, proporgli sfoghi di tipo fisico, come uno sport o attività che gli permettano di incanalare tutte le sue energie è un buon modo per evitare che la rabbia prenda il sopravvento. Possono essere molto utili alcuni esercizi di rilassamento, da presentare come un gioco da fare insieme; prima di andare a dormire, per esempio, possiamo effettuare lunghi respiri profondi chiedendogli di fare altrettanto. Se il nervosismo persiste, il metodo del time out è la strategia più efficace: conduciamo il bambino in un luogo tranquillo e spieghiamogli che il suo comportamento non è accettabile, e che resterà lì per un po’ (di solito si consiglia un tempo di un minuto per anno di vita del bimbo), cercando di calmarsi. Con il tempo, nostro figlio imparerà a gestire da solo la propria rabbia ed affrontare con consapevolezza le frustrazioni.
4/5 – Il capriccio
Il più importante passo da compiere è cercare di capire le cause del disagio che nostro figlio sta manifestando; capricci e sfoghi più o meno violenti sono sempre sintomi di un malessere, che non deve venire né sottovalutato né sopravvalutato. Cerchiamo di comprendere i motivi di tanta rabbia, ma manteniamo il più possibile un atteggiamento fermo: se il bambino sperimenta che con il capriccio può ottenere ciò che desidera imparerà un metodo sbagliato di approccio ai problemi. Restiamo noi per primi calmi e sereni, nel limite della situazione, e, se l’età del piccolo lo consente, chiediamogli di esprimere il suo stato d’animo con le parole.
5/5 – L’età del bambino
Se il bimbo è molto piccolo, stargli vicino sussurandogli parole di conforto e contenerlo con un abbraccio si rivela solitamente il modo migliore per placare un accesso d’ira. Una buona tisana calmante (la classica camomilla è perfetta, meglio se non zuccherata) somministrata prima di andare a nanna agevolerà il sonno e potrebbe diventare un’ottima e salutare abitudine. Se il bimbo è più grande sarà opportuno agire a livello psicologico più che fisico; oltre alla verbalizzazione del suo malessere, potremo richiedergli di trovare insieme dei metodi più adatti per dare sfogo alla sua tensione. Ricordiamoci che a volte anche situazioni per noi sopportabili potrebbero apparire insormontabili o difficoltose per bambini che non hanno ancora gli strumenti per decifrare appieno la realtà che li circonda.