1/7 – Introduzione
Il pianto di un neonato è il solo modo che il piccolo ha per comunicare con il mondo esterno. Non bisogna, quindi, farsi prendere dall’ansia se un bambino piange, ma al contrario è fondamentale mantenere la calma e cercare di interpretare la ragione del suo comportamento. I neonati, infatti, piangono sempre per una valida ragione, basta solo capire quale sia. Una volta, quindi, individuato il vero motivo del pianto del piccolo sarà veramente molto facile calmarlo e soddisfare tutti i suoi bisogni. In questa guida cercherò di spiegarvi i principali motivi per cui un bambino può piangere e, di conseguenza, come placare velocemente i suoi lamenti e ripotare tutto alla più completa normalità. Mi raccomando, però, per riuscire a fare tutto questo è necessario non farsi mai prendere dal panico, anche quando, una volta considerate tutte le opzioni, non siete in grado di capire il vero motivo del malessere del vostro bambino. Quando si ha a che fare con bimbi piccoli è, infatti, estremamente importante essere tranquilli, non solo in apparenza, ma anche interiormente in quanto i piccoli sono sorprendentemente bravi a percepire i nostri stati d’animo, anche se nascosti da un finto sorriso.
2/7 Occorrente
- Calma
- Attenzione
- Buona organizzazione quotidiana
3/7 – Cosa capire
La prima cosa che dobbiamo fare è capire perché il nostro piccolo sta piangendo. I motivi più comuni possono essere la fame, la stanchezza, la noia, la necessità di essere cambiato o un malessere dovuto, per esempio, alle coliche. Occorrerà, quindi, vagliare tutte queste opzioni e trovare la ragione del suo pianto per capire come fare a tranquillizzarlo. Stabilire se il bimbo ha fame è molto semplice se si organizzano poppate a cadenza regolare, magari di 4 ore in 4 ore. Altra cosa veloce da verificare è se il bambino deve essere cambiato. L’odore del pannolone sarà sufficiente a farci capire se il piccolo è sporco, anche se non va dimenticato che, a volte, è meglio cambiarlo anche se il pannolone è impregnato di sola pipì. Il bagnato a contatto con la pelle potrebbe, comunque, infastidire il piccolo. Quando, invece, il bimbo piange perché è stanco, per capirlo sarà sufficiente guardare i suoi gesti. Se si stropiccia gli occhi o se sbadiglia ripetutamente, per calmarlo, sarà necessario metterlo a letto. A volte, invece, alcuni neonati soffrono di coliche. Bhe, in questo caso la situazione sarà sicuramente più complicata. Spesso infatti, il dolore di questi spasmi addominali è talmente forte che potrebbe essere difficile placare del tutto il pianto del piccolo. Per capire se il bimbo è in preda ad un attacco di coliche basterà controllare i movimenti del suo corpo. Se tende ad irrigidire gli arti inferiori od ad assumere posizioni strane con il busto o manifesta improvviso rossore in viso è probabile che la causa di tutto questo siano appunto le coliche. Quando, invece, avete stabilito che il vostro bimbo non ha fame, che è pulito, che non ha malessere di alcun tipo e che non si sente assonato, ma piange lo stesso allora, per il novanta per cento dei casi lo starà facendo sicuramente per noia. Ebbene si, anche i neoìnati hanno bisogno di impiegare al meglio il loro tempo e quando ciò non succede piangono per attirare la nostra attenzione.
4/7 – Come rimediare
Dopo aver stabilito la causa del pianto è il momento di passare ai rimedi. Se il bambino ha fame basterà attaccarlo al seno o alla tettarella per soddisfare il suo appetito. Una volta riempita la pancia sarà sicuramente più calmo e magari pronto per un bel riposino. Se, invece, ha fatto i suoi bisogni, allora, basterà metterlo sul fasciatoio e cambiarlo, lavandolo prima con acqua e sapone per neonati e poi idratando il sederino con un’apposita crema lenitiva. Le feci dei neonati, infatti, sono, spesso, molto acide e tendono ad arrossare la pelle, per cui per evitare irritazioni o sgradevoli infiammazioni è sempre meglio stendere un po’ di crema nella parte localizzata prima di mettergli un nuovo pannolone. Se, invece, il pianto del bimbo è causato dal sonno, allora permettete al neonato di riposare. Mettetelo nel suo lettino, o nella carrozzina e lasciate che si addormenti. Se non riesce a farlo da solo, allora, aiutatelo tenendogli una mano sul ventre di modo che si senta protetto dal vostro contatto. Vi consiglio di non addormentalo mai in braccio perché potrebbe essere una facile abitudine, ma difficile da eliminare con il passare del tempo. Nel caso in cui il vostro bimbo sia, invece, in preda a coliche allora, per placare il suo pianto stendetelo sul fasciatoio o sul lettino e fategli dei piccoli massaggi addominali, in questo modo il dolore sarà più sopportabile. In questo caso, non dovete preoccuparvi se il pianto non cessa del tutto, le coliche sono uno stato molto complicato del neonato, per cui, a volte, sarà sufficiente anche solo alleviare il suo malessare, senza risolverlo completamente. Per calmare, invece, il pianto di un bambino annoiato sarà necessario organizzargli un’attività. Metterlo nella palestrina, per esempio, potrebbe essere una valida soluzione. I giochi appesi che si muovono e attirano la sua attenzione sono sicuramente ottimi stimolatori, come pure lo è la musica. Fargli ascoltare una melodia od addirittura cantargli una canzone di nostro gusto potrebbe essere la soluzione migliore per farlo smettere di piangere. L’armonia dei suoni nella stanza cattureranno, infatti, immediatamente la sua attenzione distraendo il piccolo dal pianto e della noia.
5/7 – Cosa evitare
La cosa da non fare mai, invece, è perdere la calma o venire sopraffatti dalla situazione. Essere noegenitori non è facile per nessuno e non ci sono regole fisse che stabiliscono cosa è giusto e cosa è sbagliato per il nostro bambino. La sola cosa da fare è cercare da subito di conoscersi. Mamma, papà e figlio sono tutti individui a sè stanti che devono imparare a capirsi ed a convivere fra loro per cui non lasciatevi mai prendere dallo sconforto anche se, sopratuttto all’inizio, le cose possono sembrare complicate. Il consiglio migliore è quello di ascoltare voi stessi ed ascoltare il vostro piccolo. Guardatelo, state attenti alla sua gestualità e affrontate il suo pianto come un vero e proprio linguaggio. Se vostro figlio piange sta solo cercando di dirvi qualcosa, capite cosa e rispondete soddisfacendo le sue esigenze. E ricordate sempre che la tranquillità, non solo apparente, è l’arma migliore per affrontare qualsiasi situazione.
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7/7 Consigli
- Qualora il pianto persistesse è bene consultare il proprio pediatra
- Cercate di placare il pianto in maniera repentina, di modo da non stressare troppo il bambino
- In casi estremi si può usare il ciuccio per calmare il bambino, anche se l’uso della tettarella non deve diventare un’abitudine