1/6 – Introduzione
Se non ci sono particolari problemi di salute o di carenza di latte accertata, l’allattamento materno è quello più idoneo per il lattante. Il latte, infatti, composto di acqua, proteine, grassi, zuccheri, sali, vitamine, è un alimento completo dal punto di vista nutritivo, facilmente digeribile dal neonato e specifico per lui. Inoltre contiene degli anticorpi che sono importanti per la difesa contro le malattie, specialmente le infezioni intestinali. Se il latte materno è scarso oppure la mamma non vuole o non può proprio allattare al seno, si potrà ricorrere al latte formulato. La mamma che allatta ha con il suo bambino un rapporto speciale, profondo, che si fa giorno dopo giorno più intenso. Capita spesso però, che la neo-mamma, specialmente nelle prime settimane, si domandi se il suo bambino prenda abbastanza latte. Con l’alimentazione al seno, infatti, non c’è immediato riscontro in questo senso e la mamma dovrà, in una certa misura, affidarsi al suo istinto e alla propria esperienza. Come capire, dunque, se il bambino mangia bene al seno? In questa guida saremo in grado di chiarire tutti i dubbi alla neo-mamma.
2/6 – Guarda se il bimbo si attacca bene al seno
La prima operazione da compiere è quella di trovare una posizione il più possibile comoda e appartata. Esistono almeno tre posizioni per allattare: quella classica in cui la mamma sta seduta con il bimbo in braccio, pancia contro pancia e testolina all’altezza del seno; quella distesa in cui la mamma sta su un fianco con il bimbo disteso accanto, e a “rugby” con la mamma seduta e il bimbo disteso accanto, con la testolina all’altezza del seno. Provale tutte, il seno si svuoterà in modo ottimale e offrirai sollievo ai capezzoli in caso di ragadi. Tieni presente che spesso, in caso di crescita lenta, il problema non sta nella scarsa produzione di latte, ma nella mancata ricezione da parte del piccolo. Fai attenzione, quindi, che il tuo bambino si attacchi in modo corretto. In particolare, durante la suzione il bambino deve prendere il capezzolo e buona parte dell’areola con tutta la bocca, non solo con l’arcata superiore o inferiore e il naso deve essere bene aderente alla pelle della mamma, non troppo staccato. Se il bambino si è attaccato male, non indugiare e staccalo subito aiutandoti con il mignolo inserito all’angolo della bocca, facendogli prendere la posizione corretta, altrimenti si abituerà a succhiare male e farà male anche a te, provocandoti ragadi dolorosissime. Se hai dei dubbi, non esitare a rivolgerti al consultorio pubblico più vicino a te, al nido dell’ospedale in cui hai partorito, al pediatra o alle associazioni locali di supporto alle mamme della tua zona che allattano.
3/6 – Osserva se durante la poppata il bimbo deglutisce
Ora osserva il tuo bimbo succhiare. Le sue guance si gonfiano? La bocca è ben aperta? Deglutisce? Se ti sembra che il piccolo faccia tutte queste cose, probabilmente sta succhiando correttamente. La deglutizione è infatti uno dei modi più immediati per controllare; se il movimento è frequente probabilmente il bambino sta mangiando bene. Controlla anche la durata della poppata: un neonato, specialmente nei primi giorni, può stare attaccato al seno anche più di mezz’ora, addormentandosi anche a tratti. Inoltre il latte non è uguale durante il corso della poppata e risponde al duplice bisogno del bambino di dissetarsi o di sfamarsi. Il primo latte, infatti, è liquido e ricco di zuccheri, in seguito si addensa e si arricchisce di grassi. È importante, quindi, dare modo al bimbo di prolungare o interrompere la poppata a seconda delle sue esigenze. Ricorda, a questo proposito, che il bambino manifesta sempre i suoi bisogni: osservalo con attenzione e riuscirai a capirlo.
4/6 – Offri sempre entrambi i seni al bambino
Una volta terminata la poppata da un seno, prova ad offrire anche l’altro al tuo bimbo. In questo modo stimolerai la produzione di latte per il pasto successivo e svuoterai entrambi i seni, evitando possibili problemi di ingorghi o addirittura mastiti. Inoltre, se il tuo bimbo rifiuterà il secondo seno, avrai la certezza che abbia mangiato a sufficienza. In ogni caso, anche solo osservando i comportamenti del bambino riuscirai a capire se è sazio e se il suo eventuale pianto sia dovuto alla fame o piuttosto a qualche altro motivo, per il quale sarà magari sufficiente tenerlo un po’ in braccio o parlargli dolcemente. Allattare è un’esperienza di crescita per la mamma e per il suo bambino. Sentire la mamma pronta e disponibile non solo a sfamarlo ma anche ad offrirgli un contatto fisico, dà al bambino un profondo senso di sicurezza. Moltissime sono le strutture e le associazioni, anche a livello locale, che sostengono e offrono aiuto e consulenza alle mamme che allattano quindi non esitare a rivolgerti anche a loro in caso di problemi con l’allattamento.
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6/6 Consigli
- Prima di introdurre l’aggiunta di latte artificiale autonomamente, consultate il vostro pediatra