1/6 – Introduzione
Uno degli eventi più gioiosi del percorso della nostra vita, è sicuramente la nascita di un figlio. Ma adeguarsi al nuovo arrivato non è così facile come sembra. Il suo arrivo, infatti, cambia o sconvolge del tutto i ritmi familiari. Insieme alle gioie, quindi, i neo-genitori si trovano a dover affrontare anche delle difficoltà inevitabilmente connesse al percorso di crescita del proprio figlio. Alle notti insonni trascorse con il bambino in grembo, dopo la sua nascita, si aggiungono i suoi pianti durante la notte. Per la coppia genitoriale, il sonno disturbato risulta quindi uno dei maggiori ostacoli nei primi giorni di vita del neonato. Senza ulteriori indugi e preamboli vediamo, attraverso questa semplice guida, articolata in brevi ed efficaci passaggi, come comportarsi se il neonato piange la notte.
2/6 – Capire il motivo del pianto
I primi sei mesi di vita costituiscono una fase estremamente delicata e cruciale per lo sviluppo psico-fisico del lattante e per il suo successivo benessere. Durante questo particolare periodo il pianto viene utilizzato fondamentalmente come un segnale per richiedere aiuto alle figure di accudimento che, in seguito al suo “grido d’aiuto”, dovrebbero prontamente accorrere. Di solito le motivazioni che spingono il bambino a piangere durante la notte, possono essere tra le seguenti: può avere fame o sete, può avere bisogno di un cambio, può sentire o troppo caldo o troppo freddo, può avere mal di pancia, o magari ha semplicemente bisogno di cambiare posizione per dormire. In tali situazioni, quindi, occorre assolvere ai suoi bisogni intervenendo per migliorarne le condizioni, e quindi farlo smettere di piangere.
3/6 – Contatto materno
Soprattutto dopo il sesto mese di vita e con l’evolversi delle abilità cognitive e sociali del piccolo, il piangere potrà trovare un impiego più strumentale nei confronti dei genitori. Il bambino, quindi, tramite il pianto cercherà sempre di comunicarvi qualcosa, ma delle volte, ciò di cui ha bisogno è solo il contatto con la madre. Nel momento in cui il bambino comincerà a piangere, ma non riuscite a capirne il motivo, provate a poggiarlo sul letto accanto a voi e vedete la sua reazione. Se si tranquillizza, allora non c’è da preoccuparsi: aveva solo bisogno di sentirsi protetto! Attenzione a non viziarlo troppo in questo passaggio, in quanto, il vostro bambino potrebbe essere più furbo di quanto pensiate.
4/6 – Consigli
Per ultimo, si consiglia di insegnare gradualmente al bambino la distinzione tra i ritmi diurni e notturni, adeguando sia il tono della voce, sia le condizioni di luminosità dell’ambiente domestico. Creare, quindi, un clima che favorisca il sonno del neonato, è sicuramente un fattore di fondamentale importanza.
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6/6 Consigli
- Sarebbe opportuno insegnare al bambino la distinzione tra i ritmi diurni e notturni adeguando il tono della voce, le condizioni di luminosità dell’ambiente domestico