1/6 – Introduzione
Quando si ha in casa un bambino piccolo, bisogna prestare molta attenzione, perché sono moltissimi i pericoli presenti.La quarta causa di morte più frequente per un bambino deriva dall’ingestione di detersivi o, in ogni caso, liquido tossico. Le ore del giorno che sono più a rischio sono quelle in cui si è impegnati nella preparazione del pranzo e della cena e si presta meno attenzione al bambino (11-13 e 19-21), mentre le età maggiormente a rischio vanno dai 6-8 mesi, quando iniziano a gattonare e sono curiosi e grandi esploratori, ai 3-4 anni quando incominciano a distinguere le cose giuste dalle cose sbagliate e quindi a comprendere i vari pericoli possibili.
Se ci troviamo a dover badare per la prima volta ad un bambino piccolo è, quindi, molto importante informasi prima su quali siano i possibili pericoli in cui potrebbe incorrere e come comportarsi nel caso in cui si verificasse, malauguratamente, un incidente (norme di promo soccorso).
Nei passi successivi, in particolare, vedremo come comportarsi correttamente quando un bambino ingerisce inavvertitamente un po’ di detersivo.
2/6 Occorrente
- Nervi saldi
- velocità di intervento
3/6 – E’ necessario distinguere i detersivi tossici dai non nocivi
I detersivi si trovano ormai in tutte le case ma spesso, ci dimentichiamo di riporli in maniera adeguata (in armadietti alti e ben protetti) se, oltre a noi, in casa abitano anche bambini.
A volte succede che i bimbi, vengono attratti dalle confezioni particolari, colorate e dalle forme strane dei nostri detergenti, e ne ingeriscano il contenuto nocivo per la loro salute rischiando di avvelenarsi.A questo punto è opportuno, però, fare delle distinzioni tra liquidi altamente nocivi e quelli poco tossici. Sono poco tossici gli ammorbidenti, i detersivi liquidi per panni e piatti, le saponette, il sapone liquido, lo shampoo, il bagnoschiuma, i pulitori per mobili, il lucido per le calzature. Sono invece altamente tossici i detersivi in polvere, il brillantante per la lavastoviglie, i pulitori per il forno, il disgorgante per tubature, l’ammoniaca, , il detersivo per i vetri, per i metalli, l’antiruggine, gli smacchiatori, gli insetticidi e i solventi.
4/6 – Cosa bisogna fare quando il detersivo non è altamente tossico
Il bimbo è stato attratto dalla ormai famosa ecodose?
Facciamo un lungo respiro, non agitiamoci e manteniamo la calma più che possiamo. Cominciamo a sciacquare abbondantemente la bocca del bimbo con dell’acqua, non facciamolo rigurgitare in quanto il rigurgito stimolerebbe l’agente schiumante contenuto nel detersivo, questo diventerebbe estremamente pericoloso perché, la schiuma risalendo potrebbe soffocarlo. Controlliamo per almeno un paio d’ore che il bimbo non abbia conati, nausea o particolari effetti che possano essere legati all’ingestione. In caso di nausea forte è meglio portarlo in ospedale e, durante il trasporto in ospedale, giratelo sul fianco destro per evitare che il rigurgito o il vomito salga e vada a ostruire le vie respiratorie. Se dovesse presentarsi rigurgito frequente o eruzioni cutanee sospette, rivolgiamoci al medico o al centro veleni. La procedura indicata, è valida per qualsiasi detergente che provochi schiuma.
5/6 – Cosa bisogna fare per prevenire l’incidente
Altre sostanze che i bimbi possono trovare allettanti anche solo per gli odori, sono le candeggine o le ammoniache. Queste non provocano schiuma, ma non vanno assolutamente rigettate e il procedimento iniziale per aiutarli rimane lo stesso. Oggi le candeggine devono rispettare uno standard di tensioattività che le rende se non innocue, almeno non velenose. Per prevenire ogni tipo di incidente di questa tipologia, cerchiamo sempre di conservare i prodotti tossici in luoghi non accessibili ai bambini o chiudiamoli in un armadio munito di chiave e di non togliere mai le etichette dai flaconi, in modo da sapere sempre cosa contengono.
6/6 – Cosa bisogna fare quando il bambino ingerisce un detersivo altamente tossico
Nel caso, invece, un bambino ingurgiti un detersivo o una sostanza altamente tossica, la cosa migliore da fare è contattare subito il centro veleni della propria zona e le informazioni che non bisogna dimenticare di dare sono: età e peso del bambino, nome commerciale del prodotto ingerito, quantità, tempo trascorso dall’esposizione alla sostanza e lo stato di salute del bambino.