1/6 – Introduzione
Il latte, per l’essere umano, è un alimento indispensabile. Viene adottato nella dieta del neonato fin dai primi giorni di vita, specie quando non è possibile procedere con l’allattamento materno. L’allattamento al seno è uno tra i gesti più naturali, che giova alla salute del nuovo arrivato quanto alla salute della neo-mamma. Il latte materno è ricco di sostanze naturali e anticorpi, pertanto, ingerendolo il bambino sviluppa una barriera difensiva più efficace, e l’azione di allattamento sviluppa nella donna sostanze utili a prevenire malattie degenerative a carico del tessuto mammario. Concluso il periodo del latte in polvere, e del latte di crescita, è possibile inserire il latte vaccino nella dieta del bambino, ma per non scatenare fenomeni di ipersensibilità o di disturbo all’apparato gastroenterico imparate come diluire il latte vaccino per renderlo più digeribile.
2/6 Occorrente
- Latte vaccino, acqua
3/6 – Introdurre il latte vaccino dopo il primo anno di vita
Il latte vaccino più diffuso in commercio è sicuramente il latte di mucca, detto appunto anche latte vaccino. Tuttavia esistono anche altri tipi di latte, come quello di capra, quello di asina e quello di pecora, che vengono somministrati secondo il tipo di bisogno, poiché hanno caratteristiche organolettiche e nutrizionali diverse. È consigliabile introdurre il latte vaccino nei bambini dopo il primo anno di vita, ma sempre previo consiglio del pediatra. Questa qualità di latte va integrato con grado, in modo tale da lasciare che il bambino assimili lentamente questo nuovo alimento scongiurando pertanto reazioni avverse o allergiche.
4/6 – Usare il 30% di latte sull’intera quantità di liquido
Per fare un esempio pratico, supponete che un bambino di un anno beva una porzione di circa 250 ml di latte. Nel momento in cui decidete di aggiungere il latte vaccino, dovrete stemperarlo con dell’acqua in bottiglia, preferibilmente di quelle consigliate per l’alimentazione dei bambini. All’inizio è preferibile usare il 30% di latte sull’intera quantità di liquido. Secondo questo assunto, all’interno del biberon verserete 70 ml di latte e 180 ml di acqua, per ottenere 250 ml di prodotto finale. Mantenete queste proporzioni per almeno dieci giorni, controllando le reazioni del piccino.
5/6 – Aumentare la dose prima del 50%, poi del 70%
Superata la decade se al bambino piace questa nuova bevanda e non si sono verificati problemi e manifestate reazioni a carico dell’apparato digerente, aumentate la dose per circa del 50%, e cioè semplicemente versando nel biberon metà acqua e metà latte vaccino. Come avete già fatto precedentemente, tenete sotto osservazione il bambino, e se le cose procedono normalmente andate avanti per ulteriori dieci giorni. Passato questo lasso di tempo potete nuovamente aumentare il dosaggio, fino al 70% del latte vaccino e il restante 30% di acqua. Infine, come ultimo step, passati gli ultimi dieci giorni, provate a dare al bambino il latte vaccino senza diluirlo, magari diminuendo la quantità per il primo giorno e aumentandola nell’arco di una settimana. Chiaramente durante questa delicata fase di svezzamento, è meglio aggiornarsi costantemente con il pediatra, manifestando a lui impressioni o perplessità.
6/6 Consigli
- Seguire i consigli del pediatra.