1/4 – Introduzione
Se hai avuto da poco un figlio, innanzitutto ti facciamo le più sincere congratulazioni. Chi ha appena avuto un bambino, dovrà passare quello che viene considerato il periodo più duro della propria vita, con parecchie notti in bianco. Tuttavia, questa fase della propria vita è anche quella maggiormente sorprendente, nonché ricca di soddisfazioni, dal momento che quotidianamente il bambino appena nato farà progressi. Specialmente se è il primo figlio, è importante essere consapevoli che nessuno meglio della neo mamma possa conoscere il proprio figlio, dal momento che si è stati in simbiosi per 9 mesi. Ma giustamente una delle domande che si pone una neo mamma riguarda come far felice un neonato di pochi mesi. In questa semplice ma esauriente guida proveremo, pertanto, a rispondere a questa domanda.
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La risposta a questa domanda risiede in un semplice concetto. Ossia, l’unico mezzo con il quale il proprio bambino può comunicare con i genitori, durante i suoi primi mesi di vita, è rappresentato dal pianto. Pertanto, è molto importante comprendere fin da subito a che tipo di esigenza è legato quella data modalità di piangere, che sarà differente in caso di fame, di dolore o semplicemente di voglia di coccole. Questi sono i bisogni principali che presenta un neonato e che sono direttamente correlati alla sua felicità.
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Nelle prime settimane di vita sarà molto difficile, per i neo genitori, comprendere che cosa il bambino ha intenzione di comunicare. Pertanto, è scontato che si dovrà procedere per vari tentativi. In alcuni casi è abbastanza semplice comprendere, per esempio dopo 2 o 3 ore di sonno al suo risveglio probabilmente il neonato tenderà a piangere in maniera molto insistente per il bisogno di nutrirsi. Invece, nel caso di un pianto nervoso ed accompagnato dai movimenti degli arti inferiori verso l’addome, potrebbe indicare uno stato di malessere provocato da una colica facilmente risolvibile tramite un infuso al finocchio e cullandolo a pancia in giù per produrre un sollievo immediato.
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Molto spesso, tra l’altro, potrà anche avvenire che il neonato tenda a piangere esclusivamente e semplicemente perché ha la necessità di un contatto con la figura materna o di riferimento. In questo caso, è buona regola assecondarlo ogni qualvolta lo richiede, senza aver particolar timore di viziarlo. Il luogo comune del vizio c’è stato da sempre inculcato dalle generazioni precedenti, ed è ancora molto diffuso. Ancora oggi, infatti, si sentono nonne che sono dell’opinione di non tenere troppo in braccio i neonati o di non cullarli per tanto tempo. Tuttavia, le moderne scuole di pensiero basano la loro teoria sul fondamento che quando un neonato piange ha bisogno dei genitori, per cui è buona norma non privarlo delle cure richieste con questa esternazione, facendo in modo che possa crescere come un bambino sicuro e con un attaccamento sano nei confronti delle figure genitoriali. Per concludere il discorso, la risposta più semplice alla nostra domanda è che per rendere felice un neonato di pochi mesi sarà sufficiente stare attenti ai suoi bisogni e soddisfarli con il maggior amore possibile.