Cosa comunica il pianto del neonato?

Ogni neonato ricorre al pianto, affinché possa comunicare le sue emozioni agli altri. Il pianto può avere tanti significati, bisogna perciò imparare ad interpretare e di conseguenza a gestire tale situazione. Per due neo genitori alle prime armi è tuttavia molto difficile capire se il bambino sta piangendo per noia, per fame oppure perché ha bisogno di essere cambiato. Con un poco di attenzione in più al piccolo e leggendo questa guida si potrà imparare a gestire il pianto del neonato.

Mantenere la calma

Per gestire il pianto del neonato, bisogna allontanare il panico e l’agitazione. È noto infatti che il bambino assorbe gli stati d’animo dei genitori. Quindi, contro il pianto ininterrotto, le migliori armi sono calma e lucidità: il neonato percepisce così il senso di benessere e si calmerà. Detto questo, non è facile interpretare il pianto di un lattante. Di solito i motivi sono: fame, panno bagnato, troppo caldo o troppo freddo, dolore o semplicemente noia. Indubbiamente individuare la motivazione del pianto è di grande aiuto ai genitori, per la risoluzione del problema. Ma come capirlo? Serve un po’ di pratica e spirito di osservazione.

Fargli sentire il battito del cuore

Uno dei gesti che aiuta a gestire il pianto del neonato è appunto quello di prenderlo in braccio e avvicinarlo al petto per fargli sentire il battito del cuore. Questo suono gli è molto familiare, essendo tra le prime cose che sente il feto quando è nel grembo materno. Il bambino, sentendo il cuore che batte, tende quindi a calmarsi e a smettere di piangere. Se ciò non basta, occorre osservare i movimenti del bambino mentre piange. Quando ha fame infatti tende a succhiare il ciuccio molto velocemente, mentre quando avverte il dolore per le coliche agita le gambe a scatti.

Cullarlo tra le braccia

Delle lievi pacche nel sederino o sulla schiena possono calmare il pianto del neonato. Questo metodo è efficace anche per addormentarlo. Quando invece il bambino piange per noia, va distratto con un po’ di musica, il suono della voce della mamma, un carillon, una dolce ninna nanna. Va cullato un po’, perché anche il movimento fa parte dei suoi ricordi. D’altronde, quando era nella pancia della mamma, la passeggiata per lui era un piacevole dondolo. Questi consigli non vizieranno il neonato, nn prenderà neppure brutte abitudini. Un bambino così piccolo non è in grado di viziarsi. Può solo trarre vantaggio dal tenero e caldo abbraccio di mamma e papà: per lui è più piacevole.