Il gioco è un’attività importante, nello sviluppo del bambino, sin dai primi giorni di vita. Serve a stimolare le capacità motorie e intellettive. Il bambino, giocando, impara a socializzare e a comunicare. Un’altra finalità è la condivisione e il rispetto delle regole. Il gioco solitario, tuttavia, stimola la fantasia, la creatività e l’autonomia. È da considerare anche l’effetto terapeutico in alcuni casi di disturbi psicologici. Questa semplicissima guida cercherà di spiegare come insegnare ai bambini a giocare da soli.
Il gioco solitario non indica isolamento
Il bambino che gioca da solo non ha difficoltà di relazione con i suoi amichetti. I genitori devono saper riconoscere la tendenza all’isolamento del proprio figlio. Occorre, invece, proporre dei giochi semplici, ma stimolanti. Non forzare il bambino a fare attività noiose e ripetitive. Bisogna capire quali movimenti o esercizi suscitino la sua curiosità. Nel gioco solitario il bambino può essere aiutato da personaggi o animali immaginari. Questo non deve allarmare i genitori. Può accadere anche che il piccolo parli da solo. Neanche in questo caso ci dobbiamo preoccupare, perché in età infantile è fisiologico.
Giocare con il bambino e allontanarsi
I genitori possono incoraggiare il bambino a giocare da solo a partire dal terzo/quarto mese di vita. Si inizia a giocare con lui e si prova ad allontanarsi gradualmente. Quando il bambino è completamente assorbito dal gioco, il genitore si può allontanare del tutto, senza mai perderlo di vista. Ogni tanto occorre intervenire per ravvivare l’interesse. Chiaramente se gioca tranquillo è meglio non distrarlo. I momenti più indicati per iniziare a insegnargli a giocare da solo, sono quelli del risveglio o prima di addormentarsi. Conviene lasciare nella culla dei piccoli giochini.
Ambiente di gioco sicuro
L’ambiente di gioco non deve essere pericoloso. Eliminare ogni oggetto o giocattolo che possa arrecare danno. In commercio si possono trovare varietà di giocattoli adatti ad ogni età, finalizzati al gioco solitario. Il genitore spiegherà al piccolo come utilizzarlo. Tuttavia molti oggetti che si trovano nelle nostre case possono essere dati al bambino per stimolare la fantasia e la curiosità. Tutto questo, sempre, con il controllo attento e vigile di un adulto.
Tempo e materiale da disegno
Il tempo che ogni bambino dedica al gioco, varia con l’età. Fino ad un anno di vita il piccolo può giocare da solo per circa dieci minuti. Crescendo, aumenterà la quantità di tempo che dedicherà alle varie attività. Dopo i tre anni, è opportuno lasciare a portata di mano dei piccoli, quaderni, matite e colori. Da sempre il disegno permette al bambino di esprimere la sua fantasia ed emotività.