1/4 – Introduzione
Il ruolo educativo di un genitore è molto diverso rispetto a quello di un insegnante, ma nel momento in cui il bambino fa il proprio ingresso nel mondo della scuola le reciproche competenze non sono ancora ben delineate.
Questo può generare confusione e sfociare in comportamenti negativi da parte del bambino che non riesce ad accettare né la presenza, né le regole imposte da questa nuova figura.
È compito del genitore indirizzare il bambino, per consentirgli di gestire al meglio un nuovo tipo di rapporto.
In questa guida capiremo come insegnare ai bambini il rispetto per gli insegnanti.
2/4 – La fiducia
Il primo passo per creare una base di rispetto nei confronti di un insegnante, è quello di instaurare un rapporto di fiducia.
Il bambino o il ragazzo deve poter vedere, nella persona che ha di fronte quotidianamente, una figura positiva, a cui poter chiedere consiglio o assistenza. Deve vedere nell’insegnate qualcuno che è lì per aiutarlo.
Da questo punto di vista può essere utile che un genitore dica al bambino frasi come: “Se hai un problema parlane alla maestra”; oppure “Se questo compito ti risulta difficile parlane pure con la maestra, così potrà spiegartelo meglio”.
Ovviamente questi suggerimenti devono avere poi un riscontro da parte dell’insegnante, che dovrà riuscire a guadagnarsi la fiducia che il bambino ripone in lui.
3/4 – L’autorità
Affinché un ragazzo abbia rispetto nel proprio insegnante è fondamentale che ne accetti l’autorità.
Rispettare un insegnante significa infatti rispettare le sue regole, le sue scelte educative, le sue direttive didattiche.
La maggior parte dei bambini e dei ragazzi tende a lamentarsi della quantità dei compiti assegnati, della loro tipologia, della difficoltà nelle interrogazioni o delle valutazioni ricevute nelle esercitazioni pratiche. Questo atteggiamento è del tutto naturale, e fa parte dell’apprendimento.
Un genitore dovrebbe avere l’accortezza di non sminuire le scelte didattiche di un insegnante, anzi dovrebbe far comprendere al ragazzo che le difficoltà servono ad aiutarlo, a migliorarsi.
In tal modo il ragazzo sarà maggiormente propenso ad accettare l’autorità dell’insegnante.
In questi casi può essere bene sottolineare gli aspetti positivi dell’educazione scolastica, dicendo al bambino frasi come: “Vedi quante cose utili stai imparando in questo modo”.
È comunque giusto che un genitore non sottovaluti le lamentele del ragazzo (soprattutto se ripetute in specifiche occasioni), perché potrebbero celare un disagio oppure un’insoddisfazione di natura diversa, su cui può essere opportuno indagare.
4/4 – La collaborazione
La collaborazione tra insegnanti e genitori può trasformarsi in un ottimo modo per creare una base di rispetto reciproco.
Se un ragazzo o un bambino si accorgerà che il suo genitore è presente nelle scelte fatte da parte dell’insegnante, che ne condivide le metodologie didattiche, che afferma il suo punto di vista anche nel fare proposte, che l’insegnante ascolta e valuta tali proposte, allora il rispetto si radicherà in modo spontaneo.
Ovviamente, nei casi in cui ci saranno posizioni discordanti, il genitore dovrà avere l’accortezza di non mettersi in aperto contrasto con l’insegnante, soprattutto in presenza del bambino.
Il ragazzo percepirà così che il rispetto è una condizione di base per le relazioni degli adulti, e gli risulterà naturale avere rispetto anche nei confronti di persone con cui ha divergenze.