1/7 – Introduzione
Il dialogo fra adulti e bambini avviene secondo modalità diverse dal dialogo fra soli adulti. Infatti fra grandi e piccoli esiste una forte discrepanza di lingua, di conoscenza del mondo e di aspettative. Per superare gli ostacoli nell’interazione, è necessario scegliere strategie precise e adottare criteri nuovi, come il linguaggio del corpo e l’espressività facciale. Al centro della comunicazione deve esserci sempre forte attenzione e disponibilità da parte dell’adulto, ovvero l’interlocutore con maggiore competenza espressiva, il quale deve adattarsi alle esigenze del bambino, anticipandone le richieste e decodificandone le risposte. Se l’adulto fallisce in questo compito, il bambino non sarò coinvolto dal dialogo e non presterà attenzione. In questa guida osserviamo come e cosa fare per ottenere l’attenzione di un bambino attraverso una comunicazione efficace.
2/7 Occorrente
- Attenzione
- Buona volontà
- Empatia
- Capacità di ascoltare
- Disponibilità
- Pazienza
3/7 – Empatia
Per catturare l’attenzione di un bambino occorre per prima cosa essere empatici. L’empatia è la capacità di identificarsi e immedesimarsi nell’altro, ascoltando attivamente chi ci sta di fronte per stabilire un rapporto sincero e diretto. L’empatia si alimenta fortemente del linguaggio non verbale, ovvero di tutte le forme di comunicazione che non passano attraverso le parole. Per far percepire la propria empatia al bambino e rendere la comunicazione diretta, ci si deve quindi porre al suo stesso livello. Dobbiamo perciò sorridere, prenderlo per mano, aprire le braccia, battere mani e piedi come fa lui e sdraiarsi per terra insieme. Non possiamo aspettarci che il bambino si elevi al livello dell’adulto, dobbiamo essere noi a scendere di tono e immedesimarci nel suo ruolo.
4/7 – Rendere il bambino protagonista
Per conquistare l’attenzione del bambino, quest’ultimo deve sentirsi speciale, come un protagonista al centro della scena. Per creare questo effetto, è importante non porgli limiti e non creare costrizioni. Bensì, gli si deve lasciare spazio e non si deve essere invadenti nei suoi confronti. Non dobbiamo imporci, ma al contrario dobbiamo assumere un atteggiamento ricettivo. In questo modo, il bambino non ci identificherà come adulti, ma come dei compagni di gioco alla pari. Tra gli accorgimenti per non essere troppo opprimenti, è importante evitare gli stimoli verbali continui e le domande inutili che il bambino ha difficoltà a elaborare. Anche il silenzio ha un ruolo importante nel rapporto con il bambino per creare un’atmosfera serena e tranquilla in cui essere felici semplicemente della compagnia reciproca. In altre parole, per attirare l’attenzione del bambino dobbiamo tornare a essere bambini. Per farlo bene, è necessario liberarsi delle tensioni e degli atteggiamenti negativi tipici degli adulti, perché i bambini, soprattutto quelli molto piccoli, sono estremamente sensibili ai nostri sbalzi d’umore e ai nostri stati d’animo. Cerchiamo di essere sereni e di interagire col bambino come amici.
5/7 – Ottenere la fiducia del bambino
Attirare l’attenzione del bambino parte con il guadagnarsi la sua fiducia. Per riuscire in questo compito, è necessario rimanere sempre sereni e positivi, ma mostrare anche un’aria autorevole. Questo non significa essere autoritari, tutt’altro: il bambino deve riconoscere l’adulto come una figura su cui può fare affidamento, che sa aiutarlo nelle sue esigenze, che lo protegge, che lo comprende e lo fa divertire più di chiunque altro. Questi ingredienti costituiscono un atteggiamento positivamente autorevole e conquistano la fiducia del bambino. Comportamenti autoritari, invece, minano a schiacciarlo e a prendere il sopravvento, provocando solo la sua paura.
6/7 – Conclusione
Riuscire a catturare l’attenzione del bambino è il punto di partenza per costruire una comunicazione costruttiva con lui, per insegnargli dei concetti nuovi e trasmettere dei valori significativi. Inizialmente è normale fare degli errori e creare degli equivoci. Se non assumiamo un atteggiamento duro e difensivo, riusciremo però a imparare col tempo e l’esperienza a perfezionare le strategie, raggiungendo risultati più soddisfacenti. Nel rapporto genitore-figlio, maestro-allievo o tutore-bambino, è basilare che l’adulto non si scoraggi e non ceda a comportamenti negativi per stizza. Seguendo gli accorgimenti indicati in questa guida, chiunque sarà in grado di attirare l’attenzione dei bambini nel modo migliore.
7/7 Consigli
- Serve poco per ottenere l’attenzione di un bambino, ma è altrettanto importante mantenerla nel tempo: continuiamo a seguire le tecniche indicate nella guida durante tutta la durata dell’interazione affinché i bambini non perdano subito interesse!