Un bambino che per la prima volta prova paura può sentirsi disarmato, ma rassicurarlo è semplice grazie a questa guida veloce!
La paura, come le altre emozioni, è iscritta nel patrimonio genetico di tutte le persone. Più è estesa la situazione che provoca paura e più violente sono le sensazioni che si provano. Quasi sempre la paura rappresenta una reazione naturale ed istintiva di fronte a ciò che risulta ignoto, sconosciuto e potenzialmente pericoloso. I bambini hanno paura di tantissime cose che per gli adulti sono apparentemente effimere ed irrazionali. Generalmente le paure dei bambini nascono da sentimenti ed emozioni incontrollate. Infatti, la reazione emotiva è dovuta all’improvviso evolversi degli eventi che per loro sono inspiegabili. Se il proprio bambino è facilmente impressionabile è opportuno evitare di alimentare le sue ansie. Leggendo questo breve tutorial si possono avere alcuni utili consigli e delle corrette informazioni su come rassicurare un bambino che ha paura. Ecco quindi di seguito alcune indicazioni su come comportarsi.
L’occorrente
- un pizzico di pazienza
- Piccole luci
Dottore
Spesso i bambini esprimono la loro opposizione quando bisogna portarli dal dottore. Quest’ultimo durante la visita deve toccare il bambino. Egli percepisce questo gesto come un’intrusione nel proprio spazio corporeo e comincia ad agitarsi. Il bambino mostra la sua insofferenza attraverso uno stato di nervosismo oppure addirittura con il pianto. Per aiutare il bambino a non avere paura del dottore è indispensabile dare delle spiegazioni che l’aiutano a tranquillizzarsi. È quindi consigliabile preparare il piccolo a ciò che deve affrontare. In questo modo egli può prefigurarsi la situazione che deve affrontare. In caso contrario le sue paure aumentano e si corre il rischio che abbia delle reazioni spropositate.
Tuoni
Una paura abbastanza frequente nei bambini è quella dei tuoni. Essa si manifesta per il timore che possa succedere qualcosa di spaventoso. Infatti, quando si è piccoli il rumore sembra amplificarsi. Se poi i bambini non parlano ancora è impossibile riuscire a capire di cosa hanno realmente paura. Un modo utile per insegnargli ad affrontare il rumore di tuoni può essere quello di spiegare loro il fenomeno fisico. Ciò logicamente è possibile se essi hanno almeno 3/4 anni. Durante il temporale si può anche mettere un po’ di musica oppure raccontare una favola. In ogni caso è fondamentale rispettare la sua paura. È consigliabile abbracciarlo, rassicurarlo, confortarlo. In alternativa si può decidere, insieme al bambino, di inventare delle strategie di difesa.
Buio
Tantissimi bambini hanno paura del buio per cui spesso il momento di addormentarsi può diventare fonte di agitazione. Alcuni si trascinano questa fobia sino all’età adulta. Le tenebre infatti rappresentano per loro la morte. Inoltre, dietro la paura di andare a dormire si nasconde il distacco dai propri genitori. Si può dire quindi che alla base c’è lo stato emotivo dei genitori. Se essi non sono ansiosi il bambino è in grado di affrontare la notte in maniera tranquilla. Uno degli accorgimenti per gestire facilmente questo momento è quello di abituare il bambino a dormire da solo. L’accesso al “lettone” deve essere consentito soltanto in casi eccezionali (febbre alta, ecc). Inoltre, è fondamentale gestire il rituale dell’addormentamento con premura affetto e pazienza. In ogni caso non è necessario che il bambino si addormenti al buio. La mamma può restargli accanto fino a quando non si chiudono gli occhi. Poi, può decidere di spegnere la luce. In alternativa si possono utilizzare durante la notte quelle piccole luci che si attaccano alle prese della corrente. In questo modo la camera non resta completamente nell’oscurità.
Morte
Intorno al quinto anno il bambino raggiunge un ulteriore stadio di sviluppo emotivo ed intellettivo. Egli sente il bisogno di conoscere ciò che per lui è ancora incomprensibile. Il bambino tra le tante cose comincia a porre delle domande sulla morte. Anche se questa domanda mette in difficoltà è importante dare delle risposte semplici, chiare e lineari. Bisogna dire loro che una persona, presente o assente che sia, è sempre “nel proprio cuore” e “nella propria mente”. È opportuno chiarire che tutti sono impotenti di fronte a questo triste evento. Un disegno oppure una fotografia possono essere un modo per ricordare questa persona. Logicamente alcune idee sono valide ed altre un po’ prescrittive. È utile inventarsi qualcosa che sia adeguato alle esigenze del bambino. Così facendo si guida il bambino nella riflessione profonda sulla parte negativa dell’esistenza. Si spera che le indicazioni date possa essere di aiuto.