1/6 – Introduzione
Le donne in gravidanza sono sempre attente a tutti i segnali man mano che si avvicina il momento del parto. Abbiamo raggiunto la trentottesima settimana e sappiamo che la rottura del sacco amniotico è un segno inequivocabile che le contrazioni inizieranno a breve e il bambino nascerà presto. Ma come facciamo a sapere se abbiamo rotto le acque?
La rottura delle acque, generalmente, avviene alla fine della gravidanza e preannuncia l’inizio del parto. Quando la pressione del liquido amniotico si fa più forte, le membrane del sacco che circondano il feto si contraggono e spingono il bambino verso il basso. La nascita deve avvenire in breve tempo perché, il bambino, non essendo più protetto dalle membrane è soggetto ad infezioni. Negli ultimi giorni di gravidanza è normale che le perdite vaginali e di urina siano frequenti e, nella maggior parte delle donne incinte, sorge il dubbio se si tratti di liquido amniotico o no. Per evitare che questo accada, la seguente guida ti offre alcune indicazioni per capire come riconoscere la rottura delle acque.
2/6 Occorrente
- Assorbente
3/6 – Osservare il colore delle perdite
Il liquido amniotico si differenzia dalle comuni perdite vaginali e dall’urina sia per il colore che per l’odore. È inodore, incolore e caldo. Si distingue quindi dall’urina che ha un colore e un odore facilmente riconoscibili e dalle comuni perdite vaginali più dense e biancastre. Se il liquido è limpido, puoi muoverti con calma. Se invece assume una colorazione rossastra, può trattarsi di una sofferenza fetale o di un’anomalia ed è necessario che ti rechi immediatamente in ospedale. La rottura del sacco è indolore, a meno che la fuoriuscita del liquido non avvenga dopo l’inizio delle contrazioni. Inoltre il liquido può fuoriuscire tutto di un getto o in varie fasi.
4/6 – Indossare l’assorbente
Il sacco amniotico può rompersi in qualunque punto. Quando si rompe vicino alla vagina, le fuoriuscite risultano abbondanti. Se invece il sacco si rompe in un punto più alto, il liquido impiega più tempo per raggiungere la vagina e fuoriuscire. In questo caso, le perdite possono durare diversi giorni e sono più lievi e meno veloci. Per capire se si tratta di un’effettiva rottura delle acque puoi indossare un assorbente e verificare dopo quanto tempo è necessario cambiarlo. Se si bagna velocemente, può trattarsi di rottura delle acque. Ricorda inoltre che una volta rotto il sacco, il liquido amniotico continuerà ad uscire fino al momento del parto. Non appena si verifica uno di questi segnali, è bene comunicarlo subito al ginecologo che ti sta seguendo.
5/6 – Distinguere le perdite dall’urina
Quando le acque si rompono, la membrana si strappa, lasciando il liquido all’interno. Niente fa male e di solito quello che noti è un gocciolio di liquido che attraversa le gambe, motivo per cui alcune donne possono confonderlo con una perdita di urina. Altre volte le donne sentono il liquido schizzare; quest’ultimo è un segno inequivocabile della rottura delle acque.
Può accadere che il travaglio inizi, ma il sacco amniotico non si sia ancora rotto; in tal caso è necessario eseguire una rottura manuale in ospedale. Non farti prendere dall’ansia e segui il tuo istinto, in quanto madre capirai da sola quando il tuo bambino sarà pronto per uscire. Nel caso questa guida non risolva i tuoi dubbi, consulta un medico o recati in ospedale.