Sul lavoro le opportunità vanno colte al volo. Ma per non rischiare troppo bisogna anche valutarle bene. Per questo Monica, una lettrice di Mantova, chiede consiglio. Le hanno proposto un albergo a tre stelle nella sua città e lei si chiede: sarà un affare?
Per cominciare, ecco una bella notizia: a Mantova mancano le strutture alberghiere. Lo sostiene Federalberghi Lombardia (tel. 027788401, www.federalberghilombardia.it) che le ha contate. In centro ce ne sono solo una ventina e sono insufficienti ad accogliere tutti i turisti, sempre più numerosi grazie a eventi come Festivaletteratura.
La città offre buone chance? Allora bisogna chiedere al proprietario dell’albergo di controllare gli ultimi tre anni di fatturato e le schede di presenza. Così si verificano le entrate e si valuta il giro di clienti dell’hotel. È un buon segno se, ogni giorno, la metà delle camere è stata occupata.
Occorre chiedere il certificato che attesta la categoria dell’hotel (nel caso di Monica un tre stelle). È un documento che il titolare deve aver presentato alla Camera di Commercio ricevendone approvazione (Federalberghi Lombardia fornisce informazioni sui requisiti previsti per le strutture alberghiere di tutta Italia).
È importante controllare se l’albergo andrà ristrutturato, se l’arredamento va sostituito e se c’è un ristorante. Queste variabili incidono sul patteggiamento della cifra richiesta. In genere, è meglio iniziare con un albergo piccolo. 10, 15 camere. Se è in buone condizioni, bisogna mettere in conto un investimento di 450.000 euro (l’eventuale ristrutturazione partirebbe da 25.000) e la collaborazione di almeno cinque persone. Sul fronte entrate già il primo anno si può prevedere un guadagno netto che parte dal 3 per cento del valore dell’immobile.
Ultimo consiglio: ingegnarsi per offrire servizi extra a misura di turista. Una piccola biblioteca con guide turistiche della città o convenzioni con negozi, ristoranti e musei.