Alberto Pellai, psicologo e autore di una delle 3 sezioni del libro Parlare di Isis ai bambini, consiglia come farlo.

 

Per aiutare genitori e insegnanti è appena arrivato in libreria il saggio Parlare di Isis ai bambin

Per aiutare genitori e insegnanti è appena arrivato in libreria il saggio Parlare di Isis ai bambini (Centro Studi Erickson).

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Rassicura il bambino spiegando che ciò che ha visto non accade in ogni luogo e in ogni momento e che i fatti avvenuti sono sì terribili ma rari. «Si può dire che, come i bulli a scuola pensano di poter affermare il proprio punto di vista con la prepotenza o addirittura con la violenza, lo stesso cercano di fare i terroristi dell’Isis» spiega lo psicologo. «Cerca di sottolineare che, nonostante quello che è accaduto, il mondo non è un posto pericoloso».

Parlando di Islam spiega come nella classe o nella scuola ci siano compagni di religione diversa con cui si convive pacificamente tutti i giorni, per cui la diversità delle credenze non può essere la vera ragione alla base delle violenza.

Parla con gli insegnanti

Prima di raccontare ai più piccoli che cos’è l’Isis, trova le parole per farlo. Chiarisciti le idee su cosa sia lo Stato Islamico, su cosa anima i kamikaze. Nel saggio appena uscito 2 sezioni sono dedicate proprio alle ricostruzioni storiche e alle motivazioni religiose di questa nuova “guerra”.

Crea un’alleanza con gli insegnanti così da dare una informazione unica al bambino, il più possibile aderente alla realtà e adeguata alla sua età.

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Per sentirsi meno impotenti i bambini hanno bisogno di rituali simbolici che diano sicurezza. «Accendete una candela o scrivete una lettera al sindaco della città dove si è verificato il fatto tragico» dice lo psicologo.