1/7 – Introduzione
Molti pensano che l’intelligenza sia un fattore ereditario, ma ci sono studi che tendono a smentire questa ipotesi. Secondo molti studi, la predisposizione ereditaria deve necessariamente essere messa a frutto grazie ad uno stimolo continuo e ragionato, specie durante i primi mesi ed anni. In effetti, soprattutto durante quelli che sono i primi anni di vita, quando il cervello è ancora in via di formazione, la presenza attenta dei genitori, anche se si limita al semplice gioco, è sicuramente indispensabile per riuscire a stimolare la formazione del complesso sistema di circuiti cerebrali. A questo proposito, nei passi successivi di questa guida, ci occuperemo di darti alcune informazioni su come andare a stimolare l’intelligenza del tuo bambino.
2/7 Occorrente
- Libri
- Musica
- Voglia di esplorare
- Impegno
- Dedizione
- Oggetti da studiare
- Stimoli non troppo invadenti
3/7 – Usare canzoni, sguardi e musica
Per riuscire a favorire lo sviluppo cerebrale, innanzitutto, devi riuscire a creare un’atmosfera favorevole allo sviluppo di meccanismi come l’apprendimento casuale. Puoi iniziare fin dai primi mesi, in maniera non invasiva. Di seguito ti riporto alcuni consigli per poterlo fare al meglio. Come prima cosa, guardalo negli occhi: quando ha un mese, il tuo bambino riesce a mettere a fuoco gli oggetti che distano circa 15 centimetri da lui, ovvero più o meno la stessa distanza alla quale ti trovi tu quando lo tieni in braccio. Le connessioni cerebrali imparano pian piano, attraverso gli stimoli forniti, a riconoscere le immagini, che diventano via via sempre più chiare e nette. Questo aiuterà tuo figlio ad operare una distinzione basilare tra quello che è familiare e quello che, invece, è estraneo, sviluppando, in questo modo, la memoria visiva. Il contatto visivo con gli occhi, aiuta moltissimo lo sviluppo motorio e la costruzione dei controlli fini del coordinamento, che servono poi in seguito. È poi sicuramente importante parlare sempre con tuo figlio e a tuo figlio: leggigli delle favole, dialoga con lui come faresti con un adulto, e otterrai dei risultati sorprendenti. Col tempo noterai, infatti, che sarà molto più pronto nei discorsi e sarà presto in grado di sostenere dialoghi, anche complessi. Evita di prolungare troppo la fase in cui ci comunichi come se non capisse, perché l’unico risultato che otterrai è quello di prolungarle. La sera, prima di andare a letto, cantagli delle canzoni. Non importa se non sei un tenore: ninne nanne e canzoncine andranno benissimo e favoriranno lo sviluppo intellettuale del tuo bambino. Lo sviluppo del gusto per il ritmo e la melodia, infatti, favoriscono la memoria, anche perché ricorda che in antichità le canzoni si usavano per ricordare fatti ed eventi importanti. Inoltre, l’ascolto e la pratica della musica, in generale, non insegnano soltanto ritmo e melodia ai piccoli. Infatti, è importante sapere che, a tale proposito, alcuni ricercatori hanno scoperto che lezioni di piano e di canto corale possono notevolmente migliorare le capacità di pensiero spazio-temporale. Il canto e la musica di insieme, infatti, obbligano chi le pratica a scendere a patti in maniera dinamica con gli altri.
4/7 – Favorire la curiosità
Di fondamentale importanza è, inoltre, incoraggiare sempre la curiosità: un bambino cresce a livello cerebrale e impara a riconoscere il mondo attraverso le piccole esperienze che fa ogni giorno. La cosa positiva è che i bambini sono naturalmente portati a cercare la novità. I piccoli esploratori si avventurano spontaneamente alla ricerca di nuovi mondi quando sono ancora nella culla, semplicemente guardandosi intorno. La loro curiosità è smisurata, e la soddisfano toccando, mettendo in bocca le cose, maneggiandole e stringendole. Incoraggia, inoltre, quello che è il desiderio di conoscere del tuo bambino e seguilo da vicino durante sue esplorazioni. Un’altra cosa importante da fare è etichettare tutti gli oggetti: anche i bambini molto piccoli, infatti, capiscono che il rosso è diverso dal verde pur non riuscendo ad esprimere o a giustificare questa distinzione prima di aver raggiunto i dodici mesi di età. Sarai tu a dover “etichettare” colori, dimensioni e forme, utilizzando anche giocattoli specifici, per aiutarlo a fissare meglio i concetti. Introduci sempre nuovi elementi da esplorare, non necessariamente giocattoli, che hanno un costo alto ed un’utilità limitata, ma oggetti d ogni tipo, sorta e genere, basta che siano sicuri e che riesca a renderli interessanti. Persino un sacchetto di carta può diventare fonte di interesse, oppure un semplice origami da analizzare. I bambini rompono moltissime cose, ma non è un comportamento da considerarsi degenere o pericoloso, anzi, è il loro principale strumento di indagine, quindi porte aperte a scatole di cartone, materiale da plasmare e cose da rompere.
5/7 – Lodare i successi, attenuare gli insuccessi
Il bambino ha sempre bisogno di sentirsi al centro dell’attenzione e importante per la propria famiglia. Per questa ragione, è fondamentale elogiarlo spesso: riconoscere, attraverso una lode, le conquiste che compie il bambino, non solo lo fa sentire contento e fiero, ma rinforza anche i collegamenti che si strutturano, tra il decimo e il diciottesimo mese, tra la corteccia frontale del cervello e l’Amigdala (la sede delle emozioni). Quando lodi i progressi del tuo bambino, rendendolo felice, il suo cervello libera una quantità di sostanze chimiche, come le endorfine, che rinforzano i circuiti. Se, invece, tutti questi progressi vengono accolti con indifferenza oppure con superficialità, i circuiti rimangono deboli e il bambino reagirà in maniera riluttante e impaurita davanti alle novità che gli si presenteranno con la crescita. L’impegno deve essere sempre molto costante: l’intervento precoce è importante, ma lo sviluppo intellettuale continua anche dopo i primissimi anni. La moltiplicazione delle reti neuronali, specialmente di quelle che riguardano le emozioni, prosegue infatti fino all’adolescenza. Se però, come è ovvio, ci saranno insuccessi, disastri errori e tutto quanto il resto, non devi assolutamente sgridarlo, ma portarlo a comprendere che alla fine non è niente di grave e che sono cose che capitano, spingendolo a ritentare. Se poi dovesse avere un carattere ribelle o piuttosto difficile, non agire con durezza, ma con fermezza, proponendo alternative alla fonte delle bizze e cercando di smussare i suoi pensieri negativi prima che si rafforzino e divengano parte del suo carattere. Per questo motivo, continua a leggere libri a tuo figlio, a parlargli, a fargli ascoltare musica, proponendo sempre cose nuove e stimolanti per lui. Il tuo ruolo rimane di primaria importanza mentre il bambino cresce. Il tuo impegno non deve avere, come fine ultimo, quello di creare necessariamente un nuovo Einstein, ma rimarrà un elemento di assoluta importanza per quanto concerne lo sviluppo intellettivo ed emotivo di tuo figlio.
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7/7 Consigli
- Lascia che il tuo bambino esplori e conosca il modo: seguilo ed elogialo per tutti i suoi progressi