1/4 – Introduzione
Chiunque conosce l’importanza fondamentale dello sport per i bambini. Praticare uno sport in età scolare non soltanto è importante per il corretto sviluppo muscolo-scheletrico del bambino, ma favorisce la sua socializzazione, il confronto con gli altri bambini, soprattutto se si praticano sport di squadra, e con le regole e influisce positivamente sulla formazione del suo carattere e della sua autostima. Il ruolo dei genitori in questo percorso è importante e fondamentale affinché i benefici dello sport siano completi. Vediamo dunque come svolgere il ruolo di genitori nello sport.
2/4 – Aiutare i bambini a capire quale sport sia quello giusto
Il primo aiuto dei genitori, oltre quello di indirizzare i bambini verso il mondo dello sport e spronarli a praticarlo in modo sano, è quello di aiutarli a capire quale sia lo sport più adatto alle loro esigenze. In altre parole bisogna osservare il bambino ed i suoi bisogni, ascoltare le sue necessità e le sue aspirazioni e non assecondare soltanto i propri capricci o le proprie di aspirazioni ( mi piace il calcio quindi faccio fare calcio a mio figlio). Ci sono bambini più portati a sport individuali e altri che preferiscono i giochi di squadra, sottolineando che entrambi hanno i loro vantaggi occorre considerare poi lo stato di salute dei bambini e cioè se materialmente possono praticare quel determinato sport piuttosto che un altro. In questo caso sarà d’aiuto il pediatra, con cui bisognerà sempre parlare e confrontarsi all’atto dell’iscrizione a qualsiasi attività sportiva. In caso ci sia confusione soprattutto nel bambino, attirato da più sport, si può approfittare dell’offerta che molte palestre mettono a disposizione, ovvero la lezione prova che aiuta il bambino a capire se quella determinata attività sportiva può piacergli o no.
3/4 – Non caricare i bambini delle proprie aspettative
La cosa più importante che i genitori devono ricordare è che non bisogna riversare mai, per nessun motivo, sui bambini le proprie aspettative e i propri desideri non realizzati. Una mancata ballerina o un mancato calciatore non potranno costringere la propria figlia o il proprio figlio ad intraprendere, anche se solo per gioco, un’attività che a lei/lui non piace. Ciò non solo frustrerà il bambino nel caso in cui, caricandolo di responsabilità, lo stesso non dovesse brillare in quel determinato sport, ma farà venire meno il benessere che ogni sport deve trasmettere allorché lo si esercita. Praticare un’attività che non piace genera soltanto malumore e malessere e l’approccio gioioso e giocoso ad essa non potrà esserci.
4/4 – Insegnare ai bambini il vero spirito dello sport
L’ultimo consiglio che ci sentiamo di dare ad ogni genitore che voglia far praticare uno sport al proprio figlio è quello di trasmettergli oltre alla necessità di rispettare le regole e di praticare il “fair play”, anche e soprattutto la comprensione dello spirito di ogni attività sportiva: si deve esercitare uno sport per il benessere e la bellezza dello sport stesso e non per vincere ed eccellere per forza. È un po’ il vecchio ritornello che tutti conosciamo: l’importante non è vincere, ma partecipare. Sembrerà banale, ma è proprio così. Porsi come fine quello di vincere e di eccellere fa ignorare la bellezza dello sport in sé, che è quella di divertirsi insieme ai propri amici o anche da soli. Capire ciò aiuterà il bambino ad assorbire e beneficiare di tutti gli effetti positivi che uno sport può trasmettere.