1/6 – Introduzione
Non tutti conoscono il nome di Tracy Hogg. Si tratta di un’infermiera proveniente dall’Inghilterra che ha dedicato la sua vita ad occuparsi della cura e lo sviluppo dei bambini sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista psicologico. A questo scopo la donna ha sostenuto il cosiddetto metodo ”Easy” per facilitare la crescita dei bambini. Nella seguente guida pertanto verrà spiegato come utilizzare questo metodo.
2/6 Occorrente
- Latte
- Zona adibita al gioco
- Lettino
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Tracy Hogg pensa che i bambini debbano essere rispettati sin dalla nascita, in quanto aventi anche loro un carattere ed una personalità bene definiti. Pertanto il suo linguaggio si riferisce non solo ai bambini ma anche agli adulti. La donna sostiene che fin dai primi giorni a casa dopo il parto ci si accorge che il ritmo della giornata rischia di essere deciso e scandito dagli stati d’animo, di quiete e di tempesta del nuovo arrivato.
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Le opinioni su come cercare di interpretare i pianti “comunicativi” del bambino sono molteplici. Il problema è cercare di capire quello che il bambino vuole comunicare. Il suo modo di comunicare è il pianto e il corpo. Sentirai tantissime opinioni su come scandire il ritmo della giornata. Le due più diffuse sono: l’allattamento a richiesta e l’allattamento programmato. Il metodo Easy, di cui parlano vari puericultori, è un’efficace “via di mezzo” che può essere adattata ad ogni neonato. Esso infatti insegna a reagire e ad interpretare il pianto di un bambino sano.
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La parola Easy, che significa “facile”, è in realtà anche un acronimo delle parole Eat (mangia), Activity (attività), Sleep (nanna), You (tu). Grazie a queste quattro fasi, andrai a delineare una routine giornaliera che fa susseguire ciclicamente e scandisce i vari momenti del giorno. Così facendo, puoi riuscire ad abituare il tuo bambino alla tua giornata, senza fargli mancare le tappe necessarie al suo benessere.
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Il ritmo è sempre lo stesso e parte in risposta al suo pianto: aspetta qualche secondo, lo ascolti, gli sorridi e gli dai da mangiare. Quando è sazio (te ne accorgi perché smette di mangiare ed è sereno) lo tieni sveglio (giochi con lui, gli cambi il pannolino, gli fai le coccole). Nel momento in cui inizia ad inarcare la schiena e a stropicciarsi gli occhi mugugnando, vuol dire che è stanco e vuole essere messo a nanna. Senza cullarlo, per non dargli l’abitudine, lo metti nel lettino (oppure nella culla), che deve essere posto in un ambiente pulito e poco luminoso, eventualmente con una ninna nanna in sottofondo.