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Se alla scuola materna la parola d'ordine era comodità ora si pensa anche un po' al look
di Serena Sabella
28.07.2015
Non siamo più alla scuola materna dove l'importante era essere comodi per rotolare sul pavimento e rincorrersi in cortile, alla scuola elementare si comincia già a guardare il look e, sebbene a te mamma sembrino sempre piccoli, comincia quella fase in cui il bambino si esprime e crea il proprio stile. Nelle scuole in cui esiste ancora lui, l'unico strumenti di uguaglianza, il grembiule, il problema abbigliamento è meno sentito; le diversità sociali sono appiattite e i bambini si sentono così tutti uguali, Ora però, da qualche anno a questa parte, in moltissimi istituti i bambini possono andare vestiti come desiderano esprimendo ognuno la propria creatività e il proprio modo di essere. In ogni caso, le tre regole d'oro rimangono praticità, economicità, comodità e un pizzico di stile.
E per il materiale scolastico della scuola primaria? Qualche idea per i genitori.
Cosa ti viene in mente quando parliamo di praticità? Le tute sono l’incarnazione della praticità: si indossano velocemente al mattino e sono un’ottima alternativa per vestire il bambino a cipolla. Pantaloni, t-shirt e giacca con la zip. Inoltre puoi scegliere tra diverse pesantezze: cotone garzato, cotone felpato e pile addirittura. Sarebbe importante scegliere un peso leggero nei giorni d’autunno e un mezzo peso per i giorni d’inverno; ricorda che le classi non sono ambienti grandi, sono piene di bambini e in più hanno spesso i riscaldamenti accesi, meglio puntare su un giubbino più pesante per proteggere bene il bambino all’uscita.Lo so che stai pensando che abbiamo parlato di tute che non ti sembrano il massimo in termini di stile ma non è esattamente così. Per le femmine le tute sono reinventate con graziosi leggings e maxi felpe, per i maschi, invece, il must è il pantalone con il cavallo un po’ sceso e la felpa con capuccio da vero rapper.
Praticità e comodità possono sembrare la stessa cosa, ma spesso non lo sono. Ciò che può essere pratico per la mamma, può risultare scomodo per il bambino. Ad esempio i jeans possono essere molto pratici da lavare e stirare con le mani appena usciti dall’asciugatrice ma non sempre il bambino li apprezzerà perché lo limitano nei movimenti e nel gioco. Il pantalone morbido (quello della tuta appunto) è ottimo perché ha l’elastico in vita, è comodo, non stringe e non ostacola i movimenti e soprattutto è facile da tirare giù e rialzare in autonomia quando il bambino deve andare in bagno.Idem per le scarpe: preferisci quelle con chiusura a fibbia a strappo ed evitare quelle con i lacci, che si slacciano sempre e i bambini non sanno riallacciarli.
Le vetrine dei negozi seducono le mamme con indumenti bellissimi ai quali è difficile resistere; pensando poi che mandare a scuola il proprio bimbo abbigliato in modo ordinato è anche una forma di rispetto verso la scuola stessa e le insegnanti. La differenza tra un bambino vestito bene e un piccolo che sfoggia le scarpe costose e di marca che tra due o tre mesi non andranno più bene, i jeans firmati e la felpa elegantissima è abissale. Innanzitutto in questa fase e soprattutto a scuola, i bambini hanno più bisogno di quantità che di qualità. Si sporcano spesso con i pennarelli o nella mensa ma soprattutto hanno bisogno di essere educati anche attraverso il modo di porsi nei confronti del prossimo. La disparità economica infatti, viene così immediatamente percepita e purtroppo, con il tempo questo può creare forme di umiliazione e può perfino favorire forme di bullismo. Inoltre si abitua il bambino, con il tempo, a dare troppa importanza all’esteriorità e alla forma, perdendo di vista ciò che conta nella scuola: l’impegno, la curiosità e la voglia di emergere per le proprie doti intellettuali.
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