1/6 – Introduzione
L’allattamento al seno è un’esperienza meravigliosa. Mentre il piccolo si alimenta con il latte materno avviene quella simbiosi madre-figlio, che, giorno dopo giorno, rende indissolubile il legame affettivo tra i due. A volte questo momento così idilliaco viene turbato dal disagio del bambino. Possono comparire le colichette che si manifestano con pianto disperato e movimenti rapidi e rigidi degli arti. Altre volte, nonostante la fame, il piccolo rifiuta il seno dopo aver iniziato la suzione. Infine possono verificarsi altre situazioni avverse per una giusta crescita in momenti successivi all’allattamento. Tra i motivi più frequenti che scatenano la reazione negativa all’allattamento c’è una scarsa informazione sulla dieta della neomamma. Esistono alimenti e sostanze che alterano la qualità del latte materno. Chiariamo, allora, cosa non deve mangiare una mamma che allatta.
2/6 – Alimenti dimagranti
Dopo il parto la neomamma desidera tornare rapidamente al peso forma. È un sentimento naturale. Per realizzarlo, però, si dovrebbero togliere dalla dieta della madre molte calorie e molte sostanze vitali. Questa carenza nutrizionale impoverisce la qualità del latte materno e ritarda la crescita del piccolo. Spesso si ricorre ad alimenti, ritenuti dimagranti, come quelli pubblicizzati nelle varie riviste dedicate alle mamme o semplicemente attraverso i vari canali d’informazione. È evidente che occorre pazientare ancora per qualche mese per non pregiudicare la crescita di nostro figlio.
3/6 – Alimenti privi di sostanze di origine animale
La carne, il pesce, il latte con i suoi derivati e le uova sono ricchi di tutte quelle sostanze come il calcio, il ferro ed il complesso vitaminico B, indispensabili per tutte le funzioni vitali del bambino. Se una mamma che allatta fa una dieta priva anche di una sola di queste sostanze danneggia irrimediabilmente l’organismo del proprio piccolo. La mamma vegetariana o vegana terrà presente questa informazione ed agirà di conseguenza per il bene del bambino. Si consiglia di rivolgersi ad un pediatra molto esperto di alimentazione materna.
4/6 – Alimenti molto magri
La mamma che allatta conosce l’importanza dell’olio d’oliva nella dieta personale, È sbagliato ridurre il suo consumo durante la fase dell’allattamento al seno. Gli alimenti molto magri, comunemente conosciuti come “light”, intristiscono e privano il piccolo di un’altra vitamina molto importante come la vitamina E. L’olio evo apporta gli acidi grassi essenziali. Questo non significa che dobbiamo eccedere nei condimenti di varia natura. La qualità del cibo introdotto dalla madre deve essere sempre la migliore.
5/6 – Alcool e spezie
Può sembrare superfluo ricordarlo, ma occorre ricordare che alcune sostanze della dieta materna, possono alterare il gusto del latte. È il caso dell’aglio e delle spezie dal sapore molto intenso, come lo zenzero, il peperoncino e i vari aromi usati comunemente in cucina. L’alcool era pericoloso in gravidanza, a maggior ragione si sconsiglia durante l’allattamento. Sono consentite modiche quantità di vino durante i pasti, ma lontane dalla poppata. Anche le bevande nervine come il tè ed il caffè si devono assumere lontano dalla poppata.
6/6 – Alimenti di dubbia provenienza
Qualsiasi alimento, in condizioni normali, deve avere una provenienza certa e controllata. Durante l’allattamento dobbiamo alzare l’asticella del controllo sull’origine di qualsiasi cibo della nostra tavola. Le normative italiane sui controlli alimentari sono le migliori a livello mondiale. Non fidiamoci dell’uovo fresco del vicino di casa che ha un allevamento personale di galline. Non fidiamoci di prodotti artigianali freschi come formaggi e ricotta. I funghi sono pericolosissimi se non hanno un’origine controllata. Ricordiamo che per ogni dubbio c’è un prezioso alleato, che non è un motore di ricerca digitale, ma una persona molto preparata, come il pediatra o il dietologo,.