Il periodo che segue il parto è sia emotivamente , sia fisicamente , molto complesso. Oltre al fisiologico baby blues , possono insorgere alcuni fastidi fisici . Dalla stitichezza alla spossatezza estrema, fino alle ragadi o al nervosismo persistente. Quest’ultimo, spesso, sfocia nella sensazione di non potercela fare ad affrontare tutto. In questi momenti, è necessario che la neomamma chieda aiuto al partner, alle amiche, a un esperto. Per alleviare alcuni disturbi fisici del puerperio, possono essere utili i rimedi naturali . A patto che siano compatibili con l’allattamento al seno (se si allatta) . Infatti, non tutte le cure fitoterapiche sono indicate in questo delicato periodo ed è sempre necessario rivolgersi a uno specialista prima di assumere qualsiasi tipo di rimedio.
Semi di psillio o di lino
Uno dei disturbi più comuni dopo il parto , è la stitichezza . Dovuta ai cambiamenti e agli “assestamenti” uterini, che coinvolgono anche tutti gli altri organi, la stitichezza spesso si associa al problema delle emorroidi .
«La stitichezza e le emorroidi sono disturbi molto comuni nel post-parto. Per migliorarli, sono efficaci alcuni rimedi naturali compatibili con l’allattamento al seno. Per esempio, i semi di psillio o i semi di lino . Entrambi, a contatto con l’acqua, formano mucillagini in grado di facilitare il corretto transito intestinale e di alleviare il problema delle emorroidi. I semi di psillio o di lino andrebbero lasciati in ammollo (in un po’ d’acqua) la sera e poi bevuti al mattino . Un’alternativa è miscelare un cucchiaio di semi di lino allo yogurt della colazione» spiega la dott.ssa Pratelli.
«Questi prodotti naturali non provocano peristalsi ma risolvono il problema con molta dolcezza . Per un miglioramento, occorrono però due cucchiai di semi al giorno. In alternativa ai semi sfusi, si può optare per le tavolette già pronte al consumo» conclude l’esperta.
Prugnolo e olivello spinoso
La spossatezza estrema dopo il parto, è assolutamente fisiologica . Per contrastarla, possono essere d’aiuto gli integratori specifici per l’allattamento che contengono minerali e vitamine preziosi in questo delicato e complicato periodo. Molto importante è anche seguire una dieta equilibrata e ricca di vegetali, cereali integrali, proteine magre, frutta secca e acqua .
«Contro la stanchezza del post-parto, può essere d’aiuto integrare l’alimentazione con un supplemento di vitamina C . Meglio se di origine naturale, come quella contenuta nel succo di olivello spinoso e nello sciroppo di prugnolo . L’olivello spinoso è un ottimo integratore ma non ha un sapore gradevole, per questo spesso lo si miscela al miele . Il prugnolo , invece, ha un gusto più piacevole e si rivela anche molto utile come cura dolce in caso di raffreddori stagionali, dovuti alle difese immunitarie più basse» spiega la dott.ssa Pratelli.
Wild Rose e Olive
La sfera emotiva è uno dei tasti dolenti del post-parto. Infatti, in questa fase è frequente sopraggiunga il cosiddetto baby blues . Si tratta di una sorta di “tristezza fisiologica” , diversa dalla vera e propria depressione post-partum . Nonostante il baby blues sia una condizione naturale, spesso in grado di autorisolversi, è bene monitorare i propri stati d’animo e, se necessario, chiedere tempestivamente aiuto .
«Nel momento del post-parto , per aiutare a riequilibrare la sfera emotiva, possono essere utili i fiori di Bach , Per esempio, per superare lo “shock” del parto, si consiglia Rescue Remedy. Invece, se il problema è una sorta di apatia , funziona bene Wild Rose . Infine, quando la tristezza deriva dalla spossatezza estrema, può rivelarsi d’aiuto Olive . In ogni caso, è bene rivolgersi a un esperto per farsi consigliare il fiore, o il mix di fiori, più adatti» spiega la naturopata .
Calendula e burro di karité
Nel post-parto , l‘allattamento al seno può creare alcuni intoppi. Questi “ostacoli” sono facilmente superabili , senza dover interrompere l’allattamento. Per esempio, il problema delle ragadi può essere superato con la prevenzione e con l’adozione di buone abitudini . Una su tutte: ricordarsi di lasciare qualche goccia di latte materno sul capezzolo, terminata la poppata, senza lavarsi immediatamente . In questo modo, si facilita la cicatrizzazione e si rinforza la cute.
«Per prevenire le ragadi, è molto utile l’applicazione costante di puro burro di karité già a partire dall’ultimo trimestre di gravidanza . Una volta comparse le ragadi, si può alleviare il fastidio applicando in loco impacchi di calendula (in elevata percentuale). Questo tipo di impacco , però, va sempre risciacquato prima della poppata perché, altrimenti, potrebbe lasciare sul capezzolo un profumo sgradito al bambino. Per questo motivo, consiglio l’impacco dopo la poppata » spiega la dott.ssa Sara Pratelli.