Bambini più autonomi uguale bambini più sicuri di se , più estroversi e propositivi . Quindi perchè non incoraggiarli verso questa direzione?
Sbagliare è normale: capita ai figli quanto ai genitori. Impariamo in entrambi i casi a mettere in evidenza i risultati positivi , più che le mancanze, e ad affrontare con maggiore serenità anche i piccoli fallimenti. Per crescere insieme
Se vuoi che tuo figlio cresca sereno , devi mettere in conto che a volte non lo sia. «I genitori tendono a negare le emozioni negative dei ragazzi perché non tollerano di vederli soffrire» spiega D’Ambrosio. «Ma rabbia e frustrazioni inespresse alimentano solo i cattivi pensieri».
Tuo figlio è triste? Non sminuire quello che prova. Aiutalo, invece, a capire perché si sente giù. E assicuragli che passerà . Così lo alleni a gestire gli stati d’animo negativi.
Le ultime ricerche mostrano che l’atteggiamento del bambino verso la vita dipende per il 75 per cento dall’ambiente. Tuo figlio fa facilmente amicizia ? È giusto occuparsi di questo aspetto, soprattutto se ci si accorge che tende a isolarsi. Frequentare dei coetanei con cui divertirsi gli darà quella sicurezza necessaria ad affrontare la scuola e il mondo con fiducia.
«I bambini hanno sete di cose nuove : annusano, toccano, assaggiano tutto. Il loro spirito si nutre con il gusto della sfida e della meraviglia» spiega D’Ambrosio. «Per questo alle mamme dico di lasciare i figli liberi di arrampicarsi sugli alberi, di sperimentare arte, musica, cibi e sport diversi. Per crescere ottimisti, devono pensare che il mondo sia pieno di sorprese , non di pericoli».
Ricordi quante volte è caduto tuo figlio quando imparava a camminare? Oggi corre sicuro, ma come tutti dovrà affrontare altre difficoltà nella vita e tu puoi aiutarlo a interpretare le “cadute” in modo costruttivo .
«Chi è pessimista vede un evento negativo come una sconfitta definitiva, l’ottimista la considera invece un fatto temporaneo e relativo » spiega D’Ambrosio. Thomas Edison fece 10mila prove prima di accendere la lampadina, ma non parlò mai di fallimenti, piuttosto di tentativi. Tuo figlio ha preso un brutto voto? Non vuol dire che sarà bocciato, né che sia negato a scuola. Forse la causa è un’altra e correggendola imparerà che c’è un rimedio all’errore.
«Un bimbo ottimista è un bimbo che ha fiducia in se stesso. Sa che impegnandosi ha più possibilità di ottenere quello che vuole. E vive con piacere le piccole sfide quotidiane» dice D’Ambrosio.
Con tuo figlio, comportati da coach: invitalo a essere autonomo , insegnandogli così il valore dello sforzo. Se sbaglia, non finire le cose al posto suo, ma suggeriscigli di riprovare dicendogli: «Sono sicuro che saprai cavartela».