Che sia la Barbie della sorella o il triciclo dell’amichetto, se a lui piace qualcosa, la prende e proclama: «È mia!». E ne è sinceramente convinto. «È normale: verso i 2 anni un bambino è in piena fase di affermazione dell’io» spiega Letizia Maduli, direttore dei Centri di psicologia emotocognitiva dell’infanzia e dell’adolescenza. Ecco, allora, i consigli dell’esperta su come reagire.
Cosa fare Il bambino non si comporta così per un senso di possesso ma perché, in quel momento, il gioco dell’altro gli procura piacere. Il genitore, perciò, deve spiegargli che non è così: quel gioco è di un altro bambino e va restituito. Poi, se si mette a piangere, basterà tenerlo in braccio e lasciare che sfoghi la sua frustrazione.
Cosa non fare Sono da evitare frasi come: «Ma dai,i tuoi giochi sono più belli!», perché per lui, in quel momento, non è vero. Sbagliato anche promettergli di comprare subito un giocattolo uguale. Meglio lasciare che pianga per il disappunto: è normale che sia arrabbiato. Ma, in questo modo, imparerà che non può avere tutto. E che esistono anche gli altri.