Un neonato vive di emozioni ancor prima di nascere e al momento della sua venuta al mondo non è assolutamente una “tabula rasa” come diceva Jean Piaget. Un neonato è come una spugnetta e assorbe tutte le emozioni della persona che lo tiene in braccio. Se un bambino gli piange accanto anche lui comincerà a piangere e quando il papà durante tutto il giorno è fuori casa sentirà la sua mancanza. Un neonato sa distinguere le espressioni sui visi familiari e sente se una persona che lo tiene in braccio è sicura nella sua presa o se ha delle titubanze. Insomma un neonato non è un bambolotto ma è una persona con delle emozioni e dei bisogni che vanno rispettati e soddisfatti come solo la sua famiglia riesce a fare.
Cosa “sente” un neonato?
Il neonato è in grado di provare empatia: se il suo papà e la sua mamma sono tristi lui sente e assorbe queste emozioni e, come accennato prima, se sente un neonato piangere anche lui si unirà a quel pianto.
Inoltre parlare al neonato, raccontargli le storie quando è ancora nel pancione e spiegargli tutte le cose che gli succedono intorno è fondamentale per il suo benessere e la sua tranquillità.
Il bisogno di contenimento del neonato
È importantissimo contenere costantemente un neonato, dargli sicurezza perché deve capire che tutte le emozioni che sente attraverso il gioco, la natura, il sentire dei bisogni, sono tutte sensazioni che non lo distruggeranno.
La funzione dei genitori nei primi anni di vita è proprio questa: mostrare ad un bambino che tutti gli stimoli positivi o negativi che gli arrivano attraverso l’ambiente esterno sono naturali e che mamma e papà ci sono sempre. Abbracciare un bambino che piange serve a consolarlo e a fargli capire che quell’emozione non lo distruggerà perché la mamma e il papà sono lì, anche in quel pianto. Per crescere sano e felice in fondo un bambino ha bisogno di questo.
Le sensazioni e i bisogni del bebè
Un bambino ha bisogno di veder soddisfatti tutti i suoi bisogni, che siano quelli di essere vestito, cambiato o alimentato ma sopratutto consolato e abbracciato. Il neonato ha bisogno di stare con la madre, soprattutto dopo la nascita, pelle pelle o a stretto contatto fisico per creare un continuum tra grembo materno e corpo materno. Tienilo il più possibile tra le braccia, bacialo, cullalo, massaggialo ed accarezzalo.
Ricordati che un neonato non ha il senso del tempo e che per 9 mesi nel tuo grembo non ha mai avvertito nessun bisogno perché questi venivano soddisfatti immediatamente. Quando viene al mondo si aspetta lo stesso tipo di sensazione e per lui aspettare è davvero straziante.
Ad esempio se un neonato ha fame e la sua mamma ritarda nell’arrivare, egli non sa che tra 5 minuti il suo bisogno verrà soddisfatto e non avendo la percezione del futuro vive con angoscia il momento stesso.
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La teoria del continuum di Liedloff
Jean Liedloff dice: “In una società del continuum le famiglie dovrebbero essere a stretto contatto con altre famiglie e tutti dovrebbero avere l’occasione di essere in compagnia e ricevere aiuto. Una donna lasciata sola ogni giorno con i suoi figli viene privata degli stimoli sociali quando, invece, avrebbe bisogno di sostegno a livello emozionale e intellettuale che essi non possono offrirle. Il risultato è negativo per la madre, i figli, la famiglia e la società. Il posto dei bambini è la periferia, non il centro, per permettere agli adulti di continuare le proprie mansioni e mantenere i propri interessi, lasciando libero il bambino di intervenire, motivandolo così in modo sereno e non conflittuale. In una società basata sul continuum le varie generazioni vivrebbero tutte sotto lo stesso tetto e avrebbero tutte il diritto di non annoiarsi, infatti uno dei modi per spingere la personalità umana troppo in là consiste nel privarla del minimo necessario in quanto a varietà di stimoli: la conseguente perdita di benessere consiste nella forma nota come noia. Una cultura che esige che le persone vivano in un modo per cui l’evoluzione non le ha predisposte, che non soddisfa le proprie aspettative innate, è destinata a danneggiare le personalità di coloro che la subiscono.”
Non abbiate paura di stare costantemente con i vostri bambini, non li vizierete ma cresceranno sicuri e felici!