Più brave, più determinate, più promettenti dei coetanei maschi. Eppure per le adolescenti non è abbastanza. Bastano un brufolo, qualche chilo di troppo, un voto mediocre per mandarle in crisi. «Certo non sono soddisfatte, non lo saranno mai: i modelli a cui aspirano sono impossibili da raggiungere, inadeguati a quello che stanno diventando, cioè donne» spiega la psicologa e psicoterapeuta Loredana Cirillo dell’Istituto Minotauro di Milano. «Se mentre compaiono i primi segni di femminilità la moda mi chiede di essere filiforme come una bambina, vivrò il mio corpo come un fallimento».
Ma non solo: «La ricerca esasperata della parità dei sessi ha portato le adolescenti a mettere da parte le proprie caratteristiche fisiche ed emotive per diventare forti e prestanti come uomini» aggiunge Maria Vittoria Giusti, psicologa e psicoterapeuta. Che fare allora? Come aggiustare il tiro? Con le nostre esperte abbiamo studiato tre vie d’uscita.
Cosa può fare la mamma. Comincia chiedendoti cosa desideri per tua figlia, a quali obiettivi la spingi. Sono davvero ciò che fa per lei? No? Allora non aver timore di aggiustare il tiro. Dimostrale tu in prima persona che fallimenti, delusioni, frustrazioni sono parte della vita. Se prende un voto basso non fare i compiti con lei; se si lamenta dell’acne, della cellulite, del suo naso non la portare subito da uno specialista per risolvere il problema. In questo modo le trasmetti il messaggio che il suo “difetto” è una mancanza intollerabile. Insegnale a vivere con le imperfezioni, dille che sono una parte di lei, ma non sono lei. Falla sentire amata e importante anche di fronte a risultati modesti.
Cosa può fare lei. Deve iniziare a pensare che di ragazze brave e belle ce ne possono essere tante, mentre quello che sente lei dentro è qualcosa di unico e incomparabile. Certo, mettersi in sintonia con se stessa, e non con quello che si aspettano gli altri, è dura per una teenager che ancora non ha una personalità ben formata. Serve esercizio. Ad esempio, potrebbe usare la frase “Cosa sento ora?” come promemoria che scatta ogni 3 ore nel suo inseparabile smartphone. Se impara a ascoltarsi, a poco a poco inizierà a trovare soddisfazione a farlo.
Cosa può fare un’amica. Il sostegno di una coetanea o di una sorella è fondamentale. Con una persona vicina per età ci si confida più facilmente che con la mamma, dalla quale spesso si teme o un rimprovero o un ricatto psicologico del tipo: «Con tutto quello che ho fatto per te, non riesci a fare meglio?». Aprirsi è importante, dare voce alla proprio senso di inadeguatezza aiuta a rielaborarlo e superarlo. E la parola, per una ragazza, è uno strumento privilegiato di espressione. Molto più che per un coetaneo maschio, che tende a esprimersi di più con l’azione. Attenta però a non delegare il tuo ruolo all’amica. Di una figura adulta come te, tua figlia ha bisogno. Per sentirsi protetta e sostenuta.
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