L’ultima campanella scatena urla, canti e felicità incontenibile per bambini e ragazzi. D’altronde chi non ha vissuto la fine della scuola come una grande festa? Spesso, però, i genitori se ne dimenticano e anche a ragione. Infatti, la scuola italiana termina i primi di giugno ma sono lontani anni luce i tempi in cui le mamme potevano partire anche per due-tre mesi con i figli, godendosi così una meritata e salutare villeggiatura. Oggi, lo sappiamo, lo scenario è decisamente diverso. Sono molte le mamme che lavorano e, quindi, la fine dell’anno scolastico porta gran scompiglio nell’organizzazione familiare. Tanto che partono già a febbraio-marzo le pre-iscrizioni ai centri estivi, con una compilazione di agende simile al gioco del tetris. Una gran fatica, un sentimento di dispiacere latente e un bel dispendio economico si sommano, dando vita a un umore non certamente rilassato. Però sopravvivere (felicemente) alla fine della scuola, si può. E pensiamo anche alle mamme che non lavorano, ma non possono permettersi ben tre mesi (e qualche giorno) di vacanza fuori città
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Come gestire la scelta del centro estivo
Per le mamme che lavorano, il centro estivo è ovviamente una necessità. E l’offerta nelle città è così ampia da lasciare l’imbarazzo della scelta: corsi di teatro, full immersion in fattoria, giornate multisportive. La maggior parte di questi centri, però, è decisamente costosa e non tutte le famiglie possono permettersi una tale uscita di denaro. Soprattutto se si ha più di un figlio.
In questi casi, molto comuni, è sbagliato farsi cogliere dai sensi di colpa perché magari non si è in grado di iscrivere i figli in un posto bellissimo ed esclusivo. Infatti, è bene ricordare che i bambini si divertono molto anche con poche cose e con tanto tempo libero a disposizione. Possono bastare un giardino, qualche amico di scuola e tempo vuoto da usare a piacimento per dare vita a un‘estate divertente e indimenticabile.
Anche in questo caso, è importante chiedersi come ci si sentiva da bambini e ricordarsi delle sensazioni che si provavano quando si stava, in estate, in cortile con gli amici inventandosi storie fantastiche e giochi improvvisati.
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Usciamo di casa
Gli orari dei centri estivi non coprono tutta la giornata, fortunatamente. Perciò, complici le lunghe giornate estive, resta sempre del tempo da trascorrere con i propri figli.
Questo tempo è importante che sia vissuto all’insegna di un mood veramente estivo. Estate significa aria aperta (anche se pioviggina, è nuvolo, fa caldo, ci sono le zanzare), relax e, soprattutto, grande libertà. Quindi, terminato il centro estivo o in altri momenti della giornata se la mamma è a casa, sono consigliati tour esplorativi nei parchi cittadini alla ricerca di quella che potrebbe essere l’oasi migliore per godersi relax e bambini insieme.
I requisiti necessari per il “posto perfetto a costo zero” sono: presenza di altri bambini coetanei, ombra, fontanelle per l’acqua. Non occorre altro, se non un bel cestino per la merenda e il kit salvamamma (telo, cambi, cerotti, disinfettante, anti-zanzare, libro, occhiali da sole).
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La libertà dell’estate
In casa i bambini sono più capricciosi e con il caldo la situazione non tende certo a migliorare. I momenti più critici possono diventare quelli dei pasti: l’inappetenza dei piccoli è un grande classico del periodo estivo. Ma anche le mamme si sentono spossate e svogliate, più facili a giustificati attacchi di impazienza e nervosismo.
Che fare dunque? Mangiare fuori casa è una soluzione. Non si tratta di uscire e recarsi in pizzerie, ristoranti bar o fast food. Si intende preparare pranzi rapidi e freschi, gustandoseli all’ombra di un albero o prima di visitare una mostra cittadina. Basterà farcire del pane con insalata e mozzarella fresche, riempire contenitori take away con insalata di riso, pomodorini, frutta fresca estiva tagliata a pezzettoni e infilzata su uno stecco da spiedino.
Questo tipo di opzione può andare benissimo anche per la cena, anticipandola e organizzando un aperitivo en plein air, invitando anche amici con bambini e godendosi semplicemente il terrazzo, il balcone o il giardinetto vicino a casa.
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Attività fisica all’aria aperta e pochi compiti
Per le mamme che non lavorano ma restano in città, è importante non perdere di vista lo spirito estivo. Assolutamente vietato chiudersi in casa: questo tipo di reclusione non gioverebbe né alla mamma, né ai piccoli di casa.
I bambini che frequentano i centri estivi, infatti, hanno la possibilità di trascorrere del tempo in movimento e all’aperto. Ma anche i bimbi che restano con la mamma, una volta finita la scuola, hanno bisogno di attività fisica all’aperto. Dunque, via libera alle corse nei parchi, alla bicicletta, ai pattini ma anche a innumerevoli nuotate nelle piscine cittadine.
Meglio scegliere strutture non enormi e poco dispersive, perché anche la mamma possa godersi movimento, relax e guadagnarsi una meritata abbronzatura. Il caldo, quindi, non deve essere una scusa per rimanere in casa. Le mamme che escono e socializzano sono anche più rilassante e meglio disposte con i figli. Inoltre, si può approfittare di questo periodo per rimettersi in forma correndo o nuotando con i bambini.
E poi, soprattutto quando si trascorre tutta la giornata con i figli, è importante delegare almeno un paio di serate al mese a una baby sitter e uscire con il partner per una serata tutta estiva trascorsa a ballare o per godersi un aperitivo “a due” in santa pace.
E i compiti delle vacanze? Possono aspettare, almeno per le prime settimane dopo la chiusura della scuola. È sempre consigliato infatti uno stop totale dalle attività scolastiche più o meno lungo, per poter staccare davvero con i doveri. In fondo, i piccoli e grandi studenti se lo meritano proprio. Festeggiamo con loro!