Gelosia verso la matrigna

Accettare che il proprio ex marito abbia una nuova compagna è già in alcuni casi un passo impegnativo e doloroso, ma certamente lo è altrettanto e forse ancor di più accettare che questa nuova donna rappresenti un punto di riferimento affettivo per i propri figli. Perché e quando accade questo?

Il ruolo della matrigna: come conquistare i figli del nuovo compagno
 

Se la “matrigna” non è proprio percepita come una minaccia, ma anzi è totalmente disponibile nei confronti dei bambini, a tal punto da rappresentare un valido riferimento affettivo, non significa che i genitori ed in particolare la mamma non lo sia a sua volta. Spesso si tende a pensare e si teme di conseguenza che ci sia una vera e propria preferenza, un desiderio di sostituzione reale, ed è proprio in questi casi che si sviluppa il sentimento di gelosia da parte del genitore.

Questo accade nel caso della cosiddetta “matrigna”,ma anche nel caso del cosiddetto “patrigno”. E’ quindi prioritario capire se effettivamente si tratti solo di un punto di riferimento in più, ossia un’occasione ulteriore di crescita e di confronto per i propri figli, o se invece ci sia la ricerca di un qualcosa che manca nel rapporto tra figlio e genitore. Questo si può capire dal comportamento più o meno ostile che il o la bambino/a mostra nei confronti del genitore, contemporaneamente al sentimento di stima e riconoscimento affettivo mostrato verso la matrigna. 

Se così fosse potrebbe trattarsi di una ricerca di compensazione affettiva verso chi in quel momento stia mostrando maggiore disponibilità e ascolto, magari proprio per farsi accettare dal bambino stesso, che si troverà ad avere a che fare volente o nolente con questa nuova presenza. La gelosia è un vissuto che implica ansia e incertezza ed è causata dal timore di perdere o non ottenere sufficiente considerazione e affetto dalla persona amata (in questo caso il o la propria figlia/o) perché essa sia preferita da altri o preferisca altri.

La conseguenza può essere rabbia e risentimento ed è più in generale causata dal timore di essere traditi e non voluti. Il sentimento di gelosia quindi, in questi casi , è la conseguenza diretta dell’affetto che si nutre verso i figli, ma anche della paura di essere traditi e poco considerati, persino abbandonati da loro, preferendo qualcun altro.

Laddove fosse ben riposta, ossia fosse il risultato di un bisogno di compensazione reale da parte dei propri figli (più raramente di sostituzione vera e propria) dovrà lasciare il posto ad una nuova modalità relazionale, che preveda dunque maggior dialogo e maggior ascolto nei confronti dei propri figli, ma non tanto per portare avanti una competizione sfrenata con l’altra figura affettiva, ma piuttosto con l’intenzione più costruttiva di vivere questa realtà come un’occasione di riflessione su quello che non va nel rapporto con questi.

E’ infatti inevitabile che ci siano momenti in cui si è meno disponibili, assertivi o empatici verso i propri figli, per tanti motivi che esulano persino dalla separazione in sé, ma ciò che è più importante è riuscire a trovare tempo e modo per riparare quelle eventuali crepe che possono presentarsi nel rapporto.

La gelosia quindi dovrebbe rappresentare  più un campanello d’allarme volto ad aprire un vero e proprio spazio di riflessione su ciò che sta accadendo, che un sentimento che abbia a che fare con l’odio o il desiderio di vendetta, e può addirittura servire per migliorare le dinamiche affettive e relazionali tra i diversi componenti della famiglia.

D’altronde quale sarebbe in caso contrario il risultato di un’azione vendicativa, scaturita dall’odio e dal risentimento? Certamente un’ulteriore conferma della propria insicurezza e della paura di perdere affetto e considerazione agli occhi di tutti, oltre che ai propri ….e questo non potrà che costituire alla lunga un modello negativo per i figli, che si ritroveranno ancor di più a dubitare dei propri genitori e del loro operato.