Essere genitore non è un compito semplice, né esiste un manuale per l’uso. Ciascuno ha il proprio stile, ma esistono comportamenti che possono essere ritenuti “tossici” nei confronti dei figli, a prescindere dalle scelte individuali. Partendo da questo principio il Daily Mail ha cercato di individuare quali sono gli atteggiamenti da evitare, quelli tipici del genitore tossico, per non soffocare i figli in modo eccessivamente protettivo e invadente, portandoli a vergognarsi di noi. Ecco i segnali a cui prestare attenzione.
A ciascun genitore il proprio stile
Il primo giorno di scuola è sempre stato un banco di prova, ma ormai lo è soprattutto per i genitori, alle prese con il distacco dai figli e il debutto nella veste di madri o padri di neo-alunni. Ci sono, per esempio, quelli che indossano i panni dell’adulto rispettabile e super efficiente, che controlla che il figlio o la figlia abbia tutto il materiale occorrente e il grembiulino perfettamente stirato; o quelli cronicamente disorganizzati, anche il primo giorno di scuola. O ancora quelli che semplicemente non si curano troppo dei dettagli e non danno molta importanza al “gran giorno”. «Bisognerebbe semplicemente trovare il giusto mezzo», osserva Jo Bryant sul quotidiano inglese.
Gli errori da evitare
Per essere concreti, iniziando dai figli più piccoli, l’esperto di etichetta britannico suggerisce di evitare quelli che considera 6 errori tipici. Il primo è la gestione delle chat di classe (cosa fare e cosa no); poi ci sono le “trappole” legate alle feste degli amici dei propri figli, sia quando si invita, sia quando si è ospiti. Un altro errore è rappresentato dall’offrirsi come volontari in occasione di eventi scolastici, come recite e simili; attenzione, poi, all’uso del cellulare quando si è con i figli. Infine, un altro comportamento da evitare è quello tipico di madri e padri che si vantano dell’intelligenza, dei risultati e del comportamento dei propri figli, magari paragonandoli a quelli altrui.
I comportamenti tossici da evitare con i figli piccoli
Se con i figli adolescenti possono aumentare i rischi di essere iperprotettivi (leggi sotto!), finché sono in età da elementari e medie Bryant suggerisce, per esempio, di evitare di intasare le chat di classe con messaggi superflui, ma anche di abbandonare il gruppo se infastiditi da conversazioni prolisse.
Il secondo consiglio vale quando si invitano gli amici dei figli a casa propria, ma intanto i genitori devono lavorare: inutile lamentarsi se è difficile concentrarsi, né è pensabile di costringere bambini e ragazzi all’immobilismo.
Altro consiglio: al bando anche le lamentele su come sono organizzate le feste in casa altrui o sul cibo offerto, magari ritenuto poco salutare. Come dire: a caval donato non si guarda in bocca!
Un suggerimento, poi, riguarda i genitori che si gloriano in continuazione dei successi della propria prole: è un comportamento da evitare in modo assoluto.
Un altro paio di indicazioni, inoltre, riguardano situazioni tipiche di quando si hanno bambini in età scolare: evitare di offrirsi volontari a eventi scolastici, se si sa di aver poco tempo o voglia. Tutti capirebbero che lo si fa solo per mettersi in mostra agli occhi degli insegnanti, finendo però col mettere in difficoltà i bambini.
Infine, è assolutamente sbagliato comportarsi con i figli (e i loro amici) come se si fosse al lavoro, rimanendo al telefono anche a casa o al parco giochi: esistono momenti nei quali occorre dedicarsi solo a loro.
I comportamenti tossici da evitare con i figli adolescenti
Fin qui i consigli per genitori di bambini più piccoli, ma i problemi proseguono anche quando questi crescono. Il rischio è diventare paradossalmente più tossici. Si tratta di una tendenza molto presente nella società attuale, complici adulti che diventano madri e padri in età più avanzata. Questo li porta in genere a diventare più «dipendenti dai figli, che spesso iniziano a “comandare” fin da quando sono piccoli, sul cibo, sulle destinazioni delle vacanze, ecc.», osserva Federica Benassi, esperta in comunicazione e relazione genitori-figli, da 30 anni impegnata come formatrice e autrice di Genitori e adolescenti. Manuale del pronto soccorso (Ed. Paoline).
Genitori adultescenti e ragazzi insicuri
«Spesso i genitori oggi sono adultescenti e tendono a spianare la strada ai figli, anche quando crescono, con conseguenze evidenti sui ragazzi – osserva ancora Benassi – Uno degli effetti della “tossicità” dei genitori è che i figli sono più insicuri, a volte problematici, con molti dubbi e incertezze, dovuti proprio al fatto di essere abituati ad essere accompagnati sempre in ogni percorso in modo iperprotettivo». Un’altra conseguenza è un senso di «stanchezza, dovuto al fatto di aver ricevuto già tanto, forse troppo: doni, affetto, denaro facile. Questo può portare a non avere desideri, obiettivi, interessi. È paradossale, ma preadolescenti e adolescenti sono spesso come “soffocati dal troppo amore” dei genitori».
Educare ad essere autonomi
Per uscire dal circolo vizioso, invece, si dovrebbe educare all’autonomia: «Si tratta di un percorso che andrebbe iniziato fin da piccoli e a piccoli passi. In genere non avviene più: per esempio, i ragazzi sono abituati a essere portati a scuola fino a quando hanno 17 anni, anche se potrebbero andare da soli – osserva Benassi – Ma senza autonomia non c’è libertà, non si impara a volare da soli né ad iniziare il proprio cammino verso l’indipendenza. Che comporta anche sbagliare»
Bisogna lasciare che i figli sbaglino
Il primo consiglio dell’esperta, quindi, è di «lasciare che i figli commettano errori, perché è da questi che imparano ed è grazie agli sbagli che si accresce l’autostima. Oggi questo non accade o accade poco, i ragazzi non sono abituati a gestire i fallimenti, le cosiddette “porte in faccia”», spiega Benassi.
I genitori devono man mano allontanarsi
Un altro consiglio è, invece, rivolto ai genitori stessi: «Soprattutto man mano che i figli crescono, i genitori dovrebbero riprendere a pensare anche a se stessi, ad avere dei propri hobby, interessi e passioni». Questo fa bene a madre e padre, ma anche ai figli, «che vedono che i genitori non “dipendono” da loro».
Il rispetto verso la scuola
«Sembra un aspetto ininfluente o scollegato, ma non è così. Spesso oggi le famiglie danno la precedenza assoluta a figli, trascurando la dimensione di coppia, ma questo non fa bene né agli adulti né ai bambini o ragazzi – osserva Benassi – Madri e padri dovrebbero riappropriarsi di spazi di coppia e allontanarsi un po’, prendere maggiori distanze anche rispetto alla scuola. Insomma, dovrebbero fare un passo indietro a favore di educatori e insegnanti, e di conseguenza anche dei figli nella loro dimensione scolastica, evitando di invadere anche quella in continuazione», conclude l’esperta.