Non tutte le separazioni sono uguali, ed è il caso di dire “per fortuna”. In una separazione con figli è, però, sempre importante mantenere una buona dose di umiltà e mettersi in gioco. Infatti, in questi casi, è necessario imparare a fare i conti con una nuova realtà e, soprattutto, con un’inedita dimensione di se stessi.
I figli, in un tale contesto di cambiamento e anche di sofferenza, dovrebbero essere lasciati liberi di esprimere le emozioni e, al contempo, essere guidati da un progetto educativo comune a entrambi i genitori, fondato però sul requisito essenziale del rispetto reciproco nei ruoli genitoriali.
Per poter estrapolare le “regole d’oro” di una separazione con figli, abbiamo intervistato la dott.ssa Laura Petrini, consulente pedagogica e formatrice presso il Centro Pedagogico per l’Educazione e la Gestione dei conflitti (diretto dal dott.Daniele Novara).
La coppia genitoriale e la coesione educativa
«Nelle separazioni, è la coppia coniugale a venire meno mentre va salvaguardata e monitorata con opportune indicazioni operative, la coppia genitoriale per tutelare la coesione educativa che, tra genitori separati, diviene ancora più importante» precisa la dott.ssa Petrini.
Dunque, l’obiettivo di due genitori che si stanno separando diventa paradossalmente proprio la ricerca di un’unione ancora più forte, questa volta però su un piano diverso da quello coniugale. Ciò su cui bisogna far leva è l’obiettivo comune dal punto di vista educativo, la suddetta coesione educativa.
In tal senso, è drammaticamente sbagliato svalutarsi vicendevolmente agli occhi dei figli. «Le svalutazioni reciproche e la tendenza a richiedere alleanze esclusive con il figlio sono da evitare in modo assoluto» precisa l’esperta.
Nei casi familiari altamente conflittuali, si consiglia ai genitori di rivolgersi a un consulente pedagogico o a un mediatore familiare.
Organizzazione
La prima regola d’oro, in caso di separazione, è imparare a organizzarsi. Prima di tutto, l’organizzazione genitoriale deve precedere il momento della comunicazione ai figli della separazione. La separazione, infatti, va comunicata ai figli soltanto quando è stato tutto stabilito.
I figli hanno bisogno di punti fermi anche (e soprattutto) nella separazione, devono sapere in quali giorni della settimana staranno con la mamma o con il papà. Questa organizzazione deve essere il più possibile precisa (giorni e orari stabiliti prima), per non disorientare i figli e per lasciar loro impiegare le energie nella già complessa gestione del trauma che stanno vivendo.
«Il bambino ha bisogno di chiarezza e di stabilità in un momento in cui è portato a credere che l’affetto dei propri genitori stia venendo meno. Vanno garantiti un tempo e uno spazio in cui entrambi i genitori esercitino il proprio ruolo educativo. I genitori diventano responsabili di questo principio organizzativo e lo devono definire tenendo conto dei bisogni del figlio, preservando il più possibile routine e rituali adottati prima della separazione» spiega la dott.ssa Petrini.
La casa base
Anche dal punto di vista logistico, diventa necessario seguire alcune regole d’oro. Innanzitutto, stabilire quale sia la casa “base”. E garantire che, anche nell’altra casa, sia presente uno spazio dedicato al bambino (per il sonno, il gioco, lo studio…).
«È opportuno stabilire quale sia la “casa base”, ricordando però di definire spazi adatti al bambino anche nella casa dell’altro genitore. Il tutto in direzione di una chiarezza e stabilità necessaria al bambino per non divenire, in alcun modo, un sostituto affettivo della mamma o del papà» continua l’esperta.
Le spiegazioni
Quando ci si separa, uno degli errori più frequenti dei genitori è proprio quello di spiegare nel dettaglio ai figli le motivazioni di tale scelta. Niente di più sbagliato, ai figli va trasmessa sicurezza emotiva. Non è questo il momento per fornire loro eventuali spiegazioni, che risulterebbero inutili al fine del benessere del bambino.
«La spiegazione delle cause della separazione non deve essere condivisa con il bambino e la decisione della separazione deve essere comunicata da entrambi i genitori al bambino solo dopo aver definito in precedenza, in modo chiaro, quali saranno le regole organizzative che verranno adottate» afferma la dott.ssa Petrini.
«Ai bambini è necessario garantire sicurezza e stabilità emotiva: per questo motivo, eventuali nuovi partner vanno presentati solo nel caso in cui ci sia una reale e concreta possibilità di costruire una relazione significativa e duratura» conclude l’esperta.