Ormai va a scuola, sta crescendo.
Di sera, però, il bambino sembra tornare piccolo: puntualmente, vuole il ciuccio.
Cosa fare? Ce lo spiega Letizia Maduli, direttore dei Centri di psicologia emotocognitiva dell’infanzia e dell’adolescenza.
SI «Se un bimbo, a 6 anni, chiede ancora il ciuccio vuol dire che, in realtà, non l’ha mai abbandonato.
Il vantaggio è che, a questa età, è in grado di spiegare perché ne ha bisogno.
Mamma e papà possono chiedergli apertamente cosa prova, se si sente, per esempio, insicuro o inquieto.
E trovare insieme a lui un’alternativa al ciuccio, un modo diverso e meno infantile per ritrovare serenità».
NO «Sbagliato, invece, prendere in giro il piccolo, umiliarlo o, peggio, punirlo. Comportamenti del genere, infatti, alzano il livello della tensione. Così, quello che potrebbe essere solo un semplice momento di regressione può diventare un problema serio e difficile da superare. Crescere non è facile. Ma un bambino ascoltato e compreso, piano piano, potrà superare ogni tappa».