Educare all’indipendenza significa aiutare un bambino a essere in contatto con le emozioni profonde e stimolare la sua consapevolezza rendendo progressivamente autonomo il processo decisionale.
NO ALLE PRESSIONI
Da neonati il corpo segue reazioni immediate e senza filtro: azioni che si modificheranno con il passare degli anni, quando il confronto con il mondo esterno contribuirà a creare il carattere del bambino, realizzando i presupposti della persona che diventerà nella fase adulta dell’esistenza. In una società sempre più proiettata sul successo e l’intraprendenza il rischio è che i bambini siano sottoposti a una pressione potente fin da piccolissimi, in grado di innescare ansia e situazioni traumatiche a lungo termine. Frustrazione e insicurezza possono essere direttamente connessi con i fenomeni di bullismo che oggi il Miur cerca di affrontare attraverso numerosi progetti che affiancano lo sport a una gestione positiva delle emozioni conflittuali. Che cosa significa imparare a perdere?
SPONTANEITÀ, IL VERO TESORO
È sbagliato iscrivere un bambino a corsi di nuoto, sci o matematica a tre anni? Dipende. La vera questione (vale anche gli adulti!) è la modalità con cui affrontiamo le cose. Secondo gli esperti il periodo da 0 a 3 anni è estremamente ricco per un bambino: la mente impara velocemente e senza fatica, tanto che imparare a leggere, capire i numeri o parlare una lingua straniera in questa fase possono godere di un apprendimento facilitato. Attenzione, però: un conto è stimolare la curiosità dei piccoli, un altro è che dietro le lezioni e i corsi si nascondano le aspettative del genitore. È naturale desiderare il meglio per i propri figli, tuttavia è importante evitare di cadere nel senso del dovere . Come evidenziato dalle recenti ricerche in ambito delle neuroscienze , il cervello impara con più efficacia quando utilizziamo il gioco come modalità di apprendimento, ecco perché è importante stimolare l’autentica curiosità e favorire l’esuberanza dei più piccoli verso ciò che li diverte.
TU SAI PERDERE?
È l’adulto a insegnare al bambino che si può accettare una sconfitta con il sorriso. L’importante non è vincere, ma continuare a giocare : attraverso i confronto con gli altri bambini si impara che nella vita c’è spazio per tutti. Condividere significa sapersi considerare in mezzo agli altri, esercitare la capacità di dare e ricevere: un aspetto importante… a scuola e nella vita di tutti i giorni! Scoraggiare i comportamenti prepotenti senza essere aggressivi, bensì con toni pacati e uno sguardo autorevole , aiuterà i piccoli a trovare un modello positivo con cui relazionarsi. Lasciar vincere i bambini in un gioco o scherzarli perché hanno perso? Meglio evitare. Stare alle regole, impegnarsi e non vincere (per esempio, in una partita a basket oppure con gli scacchi) ha un valore positivo perché insegna a un bambino che anche noi facciamo sul serio e non lo stiamo prendendo in giro. Imparare, insieme, insegna a piccoli e adulti il vero senso del gioco e dell’apprendimento: esplorare , sperimentare, conoscere il mondo. Il problema è quando sono gli adulti a non saper perdere.
PIÙ SICUREZZA E FELICITÀ
La competizione insegna a trasformare la sconfitta in un’occasione per migliorarsi. Rendersi dei propri limiti costituisce una risorsa preziosa, perché l’evoluzione personale e lo sviluppo dell’autostima sono veicolate dalla capacità di lavorare su stessi e trovare nuovi mezzi con cui esplorare il mondo. Che tipo di genitore sei? Prima di concentrarsi sui bambini è opportuno lavorare su se stessi e chiedersi onestamente quale significato ha per noi la sconfitta . Perdere è molto diverso che sentirsi dei perdenti : attenzione, si tratta di due atteggiamenti completamente differenti. Un brutto voto a scuola può essere deludente e concludersi in una sgridata, oppure può rendere un bambino più consapevole delle conoscenze da mettere a punto e al tempo stesso costituire un fattore positivo, da premiare quando il piccolo ha fatto tutto da solo. Copiare per avere un bel voto, oppure impegnarsi a scuola solo per avere una reputazione positiva con i genitori e gli insegnanti non renderà un bambino più sicuro di sé. Un adulto di successo con un senso di profonda insicurezza a livello interiore può crollare di fronte alle inevitabili difficoltà della vita. Iniziamo a nutrire i bambini del coraggio necessario per definire la propria autonomia , fisica e mentale, costruendo forza interiore, immaginazione e resilienza .