Non esistono ricette magiche, né culinarie né comportamentali, per trasformare improvvisamente il proprio piccolo in un buongustaio.
“Non ci sono strategie mirate – spiega Soo-Yeun Lee, uno degli autori dello studio – ma possono andare bene le “vecchie”, come servire i cibi favoriti, inserendo un po’ alla volta anche quelli nuovi o rifiutati. L’importante è avere pazienza: a volte servono fino a 10 tentativi per introdurre un nuovo alimento“.
Nessuna tattica miracolosa quindi, ma atteggiamenti corretti e positivi per invogliare il bambino a mangiare e gettare le basi per un rapporto corretto con l’alimentazione.
Innanzitutto possiamo cercare di capire il bambino che abbiamo davanti e agire di conseguenza. A seconda che si tratti di un “sensoriale” o un “preferenziale”, ad esempio, potremo utilizzare approcci differenti, nel primo caso introducendo sapori forti o consistenze indesiderate poco alla volta e nel secondo individuando gli alimenti favoriti per mescolarli in maniera graduale con quelli nuovi.
Davanti ad un “responder comportamentale” potremo invece cercare di rendere più coinvolgente e divertente il momento del pasto e con un “perfezionista” eviteremo manipolazioni particolari degli alimenti.
Teniamo comunque presente che, anche per i bambini, possono sussistere dei sapori che non incontrano i gusti personali. Obbligare a mangiare qualcosa di veramente sgradito è il modo migliore per creare una totale avversione per l’alimento in questione e, talvolta, anche per generare inappetenza. Rispettare pertanto i gusti del bambino è molto importante, ad ogni alimento potrà essere comunque trovato un sostituto!
Esistono poi piccole strategie corrette da mettere in campo che possono aiutare a raggiungere il traguardo.
– Essere di buon esempio è, come sempre, uno dei modi migliori per insegnare qualcosa o trasmettere un valore. Avere per primi un rapporto sereno e corretto con il cibo aiuterà a crearne uno altrettanto positivo, e soprattutto naturale, tra il bambino e la sua alimentazione.
– Cucinare con il bimbo è un piccolo stratagemma per coinvolgerlo e invogliarlo a mangiare, a sviluppare appetito. Inoltre invitarlo a prepararsi la porzione, dandogli la possibilità di riempirsi il piatto più volte, lo rassicurerà rispetto alle quantità che dovrà consumare e lo aiuterà a imparare ad autoregolarsi.