Secondogeniti ribelli: la scienza spiega il perché
David e Patricia Arquette, John e Joan Cusack, Peter e Jane Fonda, Julia ed Eric Roberts, Maggie e Jake Gyllenhaal e i mitici Shirley Maclaine e Warren Beatty. Cos’hanno in comune? Oltre al fatto di essere tutti grandi attori, sono anche fratelli. Fratelli maggiori e fratelli minori.
Ma chi è il più ribelle, turbolento, scansafatiche e lavativo dei due? Naturalmente il più piccolo, dice il primogenito. Ed ora, ad avallare questa tesi, ci si mette anche la scienza.
Non ci credi? Pare invece certo che i secondogeniti (soprattutto se si tratta di maschi) abbiano il 40% in più di probabilità di mettersi nei guai. Insomma, se sei la sorella maggiore e hai sempre pensato che il tuo fratellino fosse il più pestifero della famiglia, da oggi ne hai la conferma.
Ma davvero quindi i più grandi hanno una marcia in più? È così vero che i secondogeniti danno molti più problemi rispetto ai figli maggiori? Mamme e papà, ci duole dirvelo ma è esattamente quello che dice la scienza. E precisamente una ricerca condotta da alcuni economisti della MIT Sloan School of Management di Cambridge.
E pare che non solo la maledizione del secondogenito sia più reale che mai, ma che i campi più a rischio siano scuola e giustizia. Lo studio ha utilizzato due fattori: il tasso delle assenze, sospensioni e delle espulsioni dagli istituti scolastici, e i problemi con droga e alcool e denunce dei figli di ogni famiglia in relazione al loro anno di nascita. Sembra proprio che la maggior incidenza di questi casi si riscontri nei secondogeniti.
Va da sè che ci sono delle eccezioni alle regole (se ti stai chiedendo come mai tu, figlio minore, non rientri in queste categorie). Le motivazioni potrebbero essere ricercate nelle attenzioni rivolte dai genitori ai figli.
I motivi spiegati dalla scienza
La spiegazione al carattere ribelle dei secondogeniti è da rintracciarsi, secondo la ricerca, nel comportamento dei genitori, ma anche nel fatto che il fratello maggiore – che è comunque un bambino – si affianca alla figura dei genitori come esempio e punto di riferimento.
«I secondogeniti tendono ad avere meno attenzioni materne rispetto ai fratelli maggiori e questo perché i primogeniti, alla nascita dei fratelli, sperimentano il distacco della madre dal lavoro sia per la loro nascita che per quella dei fratelli. In aggiunta al fatto che i primogeniti godono di un’attenzione esclusiva fino all’arrivo del secondo nato, abbiamo scoperto che l’arrivo di quest’ultimo potenzialmente può estendere l’investimento dei genitori nella prima infanzia del primo» scrive Joseph Doyle, uno degli autori della ricerca.
In pratica i primogeniti sarebbero più stimolati mentalmente dai genitori, che con i secondi nati si lascerebbero andare anche a comportamenti più permissivi: così, mentre i figli maggiori hanno modelli di comportamento che sono gli adulti, i più piccoli hanno invece modelli che sono i bambini stessi!
E tu, sei un fratello minore? Anche se tutto quello che abbiamo detto finora è vero, potrebbe consolarti il fatto che, tra i due, al netto di una buona e sana competizione fraterna, tu sei certamente il più intelligente, il più creativo, il più dolce e il più sensibile. Ancora sicuro di voler fare a cambio?