LE PARETI
Non è detto che il loro colore vada bene così come è. «È bene privilegiare le tonalità chiare, specie se la postazione di lavoro è in una stanza piccola» consiglia l’architetto Gabriella Duca. «Il bianco candido, in realtà, sarebbe da evitare, perché rischia di riflettere la luce e creare abbagliamenti. Perfetti, invece, i colori pastello luminosi e in una tonalità non troppo calda, come il giallo e il beige, che assorbono la luce».
LE MENSOLE
Sono importanti per avere ciò che serve a portata di mano. «La posizione della scrivania contro una parete è perfetta: permette di appenderle di fronte e sistemare quello che, altrimenti, affollerebbe il piano di lavoro» spiega Gabriella Duca. «Su quelle in basso, a 20-30 centimetri dal tavolo, possono stare telefono o portapenne: per raggiungerli, basta allungare il braccio. In alto, invece, i faldoni dei documenti. La stampante, infine, va collocata a qualche metro dalla scrivania».
LO SCHERMO
Per non irrigidire il collo, va messo di fronte. «E non oltre i 70 centimetri di distanza, o si sforza troppo la vista» continua Gabriella Duca. «È importante, poi, che il monitor sia disposto correttamente. Come fare? Ci si siede con la schiena diritta e si controlla che gli occhi siano alla stessa altezza del bordo superiore dello schermo. Lo sguardo, infatti, è naturalmente inclinato verso il basso di 10-15 gradi e, così, gli occhi guarderanno in modo spontaneo al centro del monitor».
LA SCRIVANIA
Quanto deve essere grande? «Abbastanza da poter tenere a portata di mano tutto ciò che serve per lavorare» dice Gabriella Duca. «E a un’altezza da terra di 60-70 centimetri, in modo da poter accavallare o allungare comodamente le gambe». E per quanto riguarda il colore? «L’ideale è che il piano di lavoro sia di una tonalità chiara, ma non bianca. Questo colore, infatti, riflette la luce e, alla lunga, può abbagliare gli occhi» precisa Maria Pia Cancellieri, medico del lavoro ed ergonomo certificato.
LA TEMPERATURA
È molto soggettiva. «Di solito, in un ambiente in cui non si fa del lavoro fisico, la temperatura ideale si aggira intorno ai 20-21 gradi» spiega Maria Pia Cancellieri, medico del lavoro. «L’importante, però, è aprire le finestre spesso, per aerare la stanza, anche nella stagione fredda. È un accorgimento che consente di ossigenare il cervello e, soprattutto, di evitare l’accumulo di germi, polveri e batteri nell’ambiente».
IL RUMORE
Può essere il punto debole della casa-ufficio, soprattutto quando lo spazio è condiviso da bambini o adulti che entrano ed escono di continuo. «La televisione accesa o anche il semplice vociare creano un inquinamento acustico che rende difficile la concentrazione» sottolinea Gabriella Duca, architetto. «Se chiudere la porta non basta, si può aumentare l’isolamento delle pareti che confinano con le altre stanze installando specifici pannelli che assorbono i rumori».
L’ILLUMINAZIONE
Quando è corretta, ci guadagna anche la concentrazione. «L’ideale è una fonte di luce naturale, che illumini lateralmente la scrivania» spiega Maria Pia Cancellieri, medico del lavoro. «Schermando però la finestra con una veneziana, in modo da graduare l’intensità dei raggi». Se, invece, l’home-office è in un angolo buio, servono le lampade. «Alle quali applicare lampadine di colore bianco caldo (si trova indicato sulla confezione)» suggerisce Gabriella Duca. «Se l’ambiente è grande, invece di illuminarlo tutto, meglio creare dei punti luce: spostando lo sguardo, la vista può riposare».
LA TASTIERA E IL MOUSE
Se si lavora al computer tutto il giorno, è importante che la tastiera sia messa nel punto giusto. «Va posizionata a 10-15 centimetri dal bordo della scrivania» consiglia Gabriella Duca, architetto. «Questa distanza dà la possibilità di appoggiare l’avambraccio sul piano di lavoro e di tenere il polso disteso, agevolando il movimento delle dita sui tasti». Importante, poi, anche la scelta del mouse. «Colore e design non sono fondamentali: occorre puntare sulla comodità» continua l’esperta. «La forma migliore è quella non eccessivamente bombata, che permette di arrivare senza sforzo a premere i tasti centrali».
LA SEDIA
Sceglierla bene è essenziale per la salute della schiena. «La più adatta al lavoro da ufficio ha cinque ruote e il sedile regolabile in altezza» spiega Maria Pia Cancellieri, medico del lavoro. «Per verificare, poi, se la posizione è corretta, basta sedersi e controllare che il busto sia perpendicolare alle cosce e che le ginocchia formino un angolo di 90 gradi. Utile anche la pedana poggiapiedi leggermente inclinata, in modo da poter tenere sollevate le gambe dal pavimento e favorire la circolazione». Se si preferisce la sedia con i braccioli, infine, bisogna controllare che la loro altezza non impedisca di portare la sedia sotto alla scrivania. «Altrimenti per raggiungere il piano di lavoro ci si deve sedere sulla punta del sedile o si è costretti a lavorare con il busto inclinato in avanti».
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