Natale è ormai alle porte. Per molti sarà un’occasione di ritrovo in famiglia. Un’occasione gioiosa, soprattutto per i più piccoli. Ma quando ci sono di mezzo separazioni e divorzi, specie se non “pacifici”, ecco che può diventare difficile la gestione degli incontri e delle emozioni, soprattutto per i figli.

Natale da separati

Si tratta di problemi che riguardano tutti, dai vip (vedi i Ferragnez o la ex coppia Totti-Blasi) ai very normal people. In effetti, a parte qualche esempio virtuoso, come la famiglia allargata di Michelle Hunziker ed Eros Ramazzotti, per esempio, non è semplice trovare il modo giusto per far vivere questa festività al meglio ai figli. Ecco cosa consigliano gli esperti.

Cambiano le famiglie (e anche il Natale)

Sicuramente l’idea che il Natale sia la festa della famiglia, in cui ritrovarsi tutti attorno all’albero, a una tavolata o davanti a un presepe, può rappresentare un problema proprio per chi quella famiglia ce l’ha divisa. E si tratta di sempre più persone, sia all’estero che in Italia. Secondo i recenti dati Istat, infatti, se calano separazioni e divorzi (rispettivamente – 8,4% e –3,3%), è altrettanto vero che diminuiscono i matrimoni (-4,3% rispetto al 2022) e triplicano le unioni “libere”, non certificate dal alcun rito. In compenso salgono le seconde nozze, che costituiscono il 24,1% dei matrimoni totali. Insomma, le famiglie sono sempre meno tradizionali e sempre più allargate.

Natale da separati: occasione da non sprecare

«Io penso che il Natale possa ancora essere definito a ragione come la festa della famiglia. Certo, è un banco di prova importante, specie per le famiglie che potremmo chiamare ‘non convenzionali’ per vari motivi: per chi è separato, divorziato, ma anche per chi ha nuovi compagni e compagne, dunque ha riformato un nuovo nucleo. Il gioco si è solo un po’ complicato, con modelli familiari che non sono più solo lineari, ma trasversali, ma è sempre un’occasione da non sprecare», Massimo Ciuffo, Psicologo specializzato nel rapporto con i figli e autore del libro Il genitore imperfetto (Galton Ed.).

L’ansia pre-Natale dei separati: come gestirla

Se per i bambini il Natale è una festa gioiosa, tra luci, canzoni e rituali che scandiscono il conto alla rovescia (anche in vista dell’apertura dei doni), per gli adulti potrebbe essere accompagnata anche da qualche forma di ansia. «A volte lo è anche per i bambini, di riflesso rispetto a ciò che vivono i genitori – spiega Ciuffo – La fonte principale di preoccupazione è legata alla pianificazione delle feste. Per chi è separato o divorziato, c’è da gestire l’alternanza con l’ex o la presenza del nuovo partner». Per lo psicologo è «importante gestire la fase di negoziazione senza coinvolgere i figli, che vanno poi informati solo ad accordo preso. Questo, inoltre, va presentato senza lasciar trasparire sentimenti come la delusione o senza addossare la responsabilità all’altro adulto, ma come una scelta di mamma e papà insieme».

Cogenitorialità anche durante il Natale

«Un altro punto importante è ricordare che non si deve pensare al solo giorno di Natale, da contendersi tra genitori separati, ma è possibile festeggiare anche su più giornate, con soluzioni all’insegna della flessibilità che possano prevede anche la vigilia o Santo Stefano, così come il Capodanno e l’Epifania – prosegue lo psicologo – Può sembrare un pensiero banale, ma nella realtà ci si pensa molto meno di quanto non si immagini. Un altro suggerimento per offrire serenità ai figli è di comprare loro i regali – laddove possibile – insieme, senza entrare in competizione ed evitando la gara a chi offre i doni più grandi o costosi. L’ideale sarebbe consegnali, seppure separatamente, come da parte di entrambi. È una forma di cogenitorialità».

Natale da separati: meglio gli incontri doppi

A questo proposito arrivano anche i consigli di alcuni esperti americani, pubblicati su Today.com. Per esempio, si esorta a non sentirsi “sbagliati” e a non paragonarsi alle altre famiglie, spesso viste come modelli di perfezione irraggiungibili. Anche sul quotidiano statunitense si esorta a raddoppiare gli appuntamenti, ossia non sentirsi obbligati a suddividersi i giorni della Vigilia e del 25 dicembre tra padre e madre, ma organizzare incontri doppi.

Non nascondere l’altro genitore

Un altro consiglio è di far sentire la propria presenza, anche da lontano: una videochiamata, quando il figlio è con l’altro genitore, può aiutare a far sentire al figlio che entrambi partecipano alle celebrazioni. «In questo caso aggiungerei che è utile non nascondere la presenza dell’altro quando questo non c’è: ad esempio, si può parlare della mamma e del papà, quando questo è assente, magari ricordando un episodio del passato in cui si era insieme o citandolo, o semplicemente non costringendo il figlio a correre in un’altra stanza per chiamarlo. Questo crea molto disagio ai bambini», sottolinea Ciuffo.

Non sbirciare sui profili social

A proposito di emozioni, gli esperti citati da Today suggeriscono anche di prendersi del tempo per se stessi, nei momenti nei quali si è lontani dai figli: che si tratti di leggere, dedicarsi agli hobby, uscire a cena con amici o riposarsi, potrebbe essere un’occasione per ritrovare benessere. Attenzione, invece, a non cadere nella tentazione di “sbirciare” i profili social degli ex, per non rattristarsi all’idea di vederli festeggiare senza di voi, soprattutto se la separazione è fresca, non consensuale e ancora dolorosa. Infine, un ultimo suggerimento è soprattutto un invito ad aiutare gli altri, per esempio con attività benefiche: secondo gli esperti l’altruismo aiuta a ridimensionare i propri problemi.

Natale da separati, niente isolamento o sensi di colpa

Infine, sempre rivolta ai genitori, arriva un’indicazione dallo psicologo: «A volte il genitore separato si isola inconsapevolmente o lascia trasparire l’immagine di sé da solo ai figli. Questo alimenta in loro il senso di colpa e non è corretto – spiega Ciuffo – Anche se non si ha una famiglia alternativa con cui trascorrere le feste, è sempre bene uscire e approfittare per regalarsi momenti piacevoli per sé. Va ricordato che rispetto al passato le nuove famiglie non convenzionali offrono quantomeno la possibilità di essere ciò che si vuole. Oggi non c’è più lo stigma verso i separati o divorziati e si può uscire dalle ‘regole’ delle famiglie tradizionali che tempo fa potevano essere ‘gabbie’ per molti, figli compresi».