I SEGRETI DI SAN CLEMENTE
A Roma, poco lontano dal Colosseo, esiste una chiesa chiamata San Clemente. Questa splendida basilica del IV secolo, situata in via Labicana 95, nasconde un viaggio a ritroso nel tempo, un’opportunità per scoprire insieme ai bambini il Natale e le antiche tradizioni di questa festa. Una piccola scala conduce verso gli scavi archeologici, composti da tre livelli. Un silenzio denso di pace avvolge l’ampiezza degli ambienti originali, utilizzati come fondamenta per le costruzioni successive. Sotto, ancora più giù, esattamente coincidente con l’altare si cela un santuario dedicato a Mitra, culto venerato nell’antica Roma e dichiarato illegale nel 395.
MITRA, UN PASTORE
Chi era Mitra? Divinità proveniente dall’Induismo, il suo culto nasce nel nel 1200 a.C. e diventerà celebre in Asia Minore, diffondendosi durante l’impero di Alessandro Magno. Mitra è una forza positiva, giudice e protettore delle anime, una sorta di inviato divino in grado di portare luce e verità. Secondo un mito iranico Mitra sarebbe nato da una vergine, tema presente in molte religioni antiche; secondo altre leggende nasce già adulto, da una roccia. Nella Basilica di Clemente il luogo dove è conservata una statua di Mitra si trova in prossimità di una sorgente. L’acqua, simbolo di rinnovamento e purezza, sgorga nel cuore di questo edificio sacro: frammenti di storia che si sovrappongono senza cancellarsi.
SOLSTIZIO D’INVERNO
In età ellenistica la nascita di Mitra veniva celebrata durante il solstizio d’inverno, in persiano Shab-e Yalda: dio della luce che si contrappone al buio dell’inverno per riportare la primavera nel cuore degli uomini. I giorni che corrispondono al Natale da sempre costituiscono un momento dell’anno particolare. Fra il 20 e il 25 dicembre nell’antica Roma si festeggiava il Dies Natalis Solis Invicti, Sole invincibile, il solstizio d’inverno, quando la notte più corta dell’anno portava con sé il buio, destinato a essere vinto dal sole che trionfa di nuovo.
TEMPO DI RINASCITA
La natura muore e torna a vivere, il mondo rinasce. Sai da dove deriva il termine solstizio? Questa parola in lingua latina significa sole fermo, solstitium, perchè nei giorni dal 22 al 24 dicembre il sole raggiunge il punto di massima distanza dall’equatore e sembra fermarsi, immobile nel cielo. È il momento dell’inverno in cui le tenebre avanzano. Da Mitra a Horus, nell’antico Egitto, o Shamas, dio babilonese del sole, sono molti i culti che ricordano il potere benefico della luce, forza purificante, principio del Bene, potere di cambiamento e trasformazione. A Maeshowe, in Scozia, e nella tomba a corridoio di Newgrange, Irlanda, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, una volta all’anno la pietra viene illuminata dal sole che nasce. Accade al solstizio, quando i druidi celti da tempo immemore celebravano Yule, la rinascita del sole. I ceppi di legna veniva accesi alla vigilia per onorare la dea madre e ardevano per tutta la notte del solstizio, fino al mattino, auspicio di pace e fertilità.