Pallanuoto, uno sport appassionante che richiede molta energia e dedizione, tira fuori il carattere e insegna una disciplina ferrea.
Abbiamo intervistato Andrea Milani, giocatore di pallanuoto di serie A, già vincitore di due campionati mondiali, ora allenatore del settore giovanile pallanuoto Under 15 e Under 17 della AS Nuoto Flores. Andrea ci ha raccontato che la pallanuoto è uno sport forse secondario quanto ad interesse, perché è poco noto al grande pubblico, con poco riscontro mediatico, ma insegna a vivere e a condividere, forma il corpo e la mente, insegna a saper stare con chiunque, in squadra e nella vita.
Andrea, da che età è consigliabile iniziare la pallanuoto?
Noi (la AS Nuoto Flores n.d.r.), in genere, cominciamo a selezionare i bambini intorno ai dieci anni. Dal nuoto cerchiamo di selezionare qualcuno predisposto e disposto al pallanuoto agonistico. Io però, ad esempio, ho cominciato prima, già a sette anni, quindi dipende un po’ dalle caratteristiche proprie di ciascun bambino. E’ comunque importante saper nuotare bene gli stili principali: stile libero, dorso e rana, ed in genere avere una buona acquaticità perché nella pallanuoto, si nuota a testa alta.
E’ importante avere determinate caratteristiche fisiche o la pallanuoto è praticabile da chiunque?
La pallanuoto è uno sport di grande contatto fisico, questo vuol dire che i bambini più robusti, con una buona struttura fisica sono naturalmente privilegiati. Al contempo, ciò non significa che anche bambini con una struttura più gracile possano giocare bene ed, anzi, rafforzare la loro struttura fisica diventando se non robusti, comunque decisamente più forti. Per noi comunque, la pallanuoto deve essere soprattutto divertimento, si lavora, e molto, ma sempre con divertimento.
Quanti allenamenti fate a settimana?
I bambini ed i ragazzi che fanno l’agonistica si allenano tutti giorni e, nei periodi di campionato, addirittura sei giorni su sei. Ci vuole tanta passione e tanto spirito di sacrificio. C’è anche chi lo pratica solo a livello amatoriale ma sono una minoranza.
Andrea, perché la pallanuoto rispetto ad un altro sport?
Innanzitutto perché è uno sport di squadra, non è come altri sport “solitari” come il nuoto in cui ognuno gareggia da solo, contro se stesso e il tempo ma è uno sport in cui si gioca insieme, si vince e si perde insieme. Un ragazzo timido o al contrario uno un po’ “scemotto” troveranno nel confronto con i compagni un nuovo equilibrio. La pallanuoto è uno sport speciale perché insegna ad andare d’accordo, e a saper stare in squadra e nella vita, sia con il disadattato che con il nobile… Gli allenatori sono educatori. Vedo spesso genitori che anziché fare il padre e la madre sono amici dei figli e così perdono l’opportunità di inquadrare i bambini ed i ragazzi.