La dottoressa Valentina Ciardelli, mamma e ginecologo presso l’Ospedale Bentivoglio di Bologna, ci ha raccontato la sua esperienza di parto in acqua.
“Partorire la mia ultima bambina in acqua nella struttura dove lavoro da 8 anni è stata una esperienza speciale! Il mio corpo ha direttamente verificato quello che la letteratura aveva dimostrato. Ricordo l’abbandono, il contenimento, il sollievo, il calore, la concentrazione, il silenzio e finalmente…la vita! Si è fatta strada dolcemente, nonostante i suoi 4 chili non ha lasciato ferite. Ricordo la leggerezza di quel corpicino cullato dall’acqua, il grido di gioia del papà, delle mie compagne di strada e il suo sguardo curioso e tranquillo. Ricordo di non averne udito il pianto. Siamo rimaste immerse a lungo dopo la sua nascita! Acqua dentro, acqua fuori: di nuovo solo acqua tra noi, e il cordone continuava ad unirci. Privilegio assoluto il potersi ritrovare dopo nove mesi, senza fretta, per iniziare a conoscersi e a riconoscersi. E ancora l’abbraccio caldo dell’acqua che ci avvolgeva assieme!”
Nell’Ospedale di Bentivoglio, in provincia di Bologna, nascono circa 1000 bambini ogni anno; i parti in acqua si praticano dal 2008.
Dall’Ospedale ci dicono che: “negli ultimi 3 anni, sono nati in acqua oltre 100 neonati, mentre più di 150 donne ogni anno ha sfruttato il potenziale analgesico dell’immersione in acqua in varie fasi del travaglio. L’immersione in acqua è stata apprezzata, oltre che dalle future mamme, anche dai professionisti del punti nascita come efficace strumento per il contenimento non farmacologico del dolore in travaglio”.