1/6 – Introduzione
Nell’acqua la dilatazione viene accelerata e il rischio di lacerazione e di sofferenza di un’episiotomia è ridotto: l’erogazione nell’acqua ha indubbi vantaggi, ma presenta anche le necessarie precauzioni che devono essere prese. In questa lista sarà illustrato nel dettaglio il parto in acqua e i motivi per sceglierlo.
2/6 – La vasca
La vasca delimita e protegge la privacy della madre e restituisce il ruolo di autentico protagonista del parto. Per il bambino, che scivola dall’abbraccio del liquido amniotico al calore dell’acqua, è un modo meno traumatico di nascere. Il passaggio dal caldo rifugio dell’utero materno al mondo esterno è più graduale. Il bambino è avvolto dalla carezza dell’acqua per alcuni secondi. La vasca deve essere preparata con acqua a una temperatura di 37 ° C , poiché l’ acqua calda può essere controproducente e il freddo non fornisce gli effetti rilassanti attesi.
3/6 – La dilatazione
Per entrare nella vasca, specialmente se è il primo parto, è necessario attendere fino a quando la dilatazione è attiva e la cervice ha raggiunto un’ampiezza compresa tra i 3 e i 5 centimetri. In caso contrario, se la madre si immerge troppo presto, v’è un rischio che le contrazioni rallentino. Tuttavia, quando la dilatazione è completamente in corso, l’acqua favorisce la sua progressione e, in generale, riduce la sua durata.
4/6 – I vantaggi
Dati i numerosi vantaggi offerti alla futura madre, il parto in acqua è indicato per quasi tutte le donne che hanno avuto una gravidanza fisiologica (normale). Il criterio più importante per l’esclusione ha a che fare con il benessere del bambino: nel caso in cui il monitoraggio cardiotocografico indica la presenza di forte sofferenza del feto, dovuta a tanto liquido amniotico, la madre non può partorire in acqua.
Inoltre, non è possibile fare il parto in acqua nel caso di gravidanza gemellare o prematura. Si sottolinea che non è una controindicazione assoluta il fatto che la donna abbia partorito in precedenza con parto cesareo.
5/6 – I contatti
Se la futura madre vuole partorire nell’acqua, è necessario che lei contatti con un certo anticipo un centro privato oppure un ospedale in cui avvengono questo tipo di nascite. Una volta identificati i centri che offrono questo servizio, è opportuno essere informati. Infatti, non tutti gli ospedali permettono al bambino di nascere nell’acqua.
6/6 – La nascita
Con circa 10 cm di dilatazione e se il professionista determina che l’evoluzione del parto è buona, la madre può scegliere tra il parto nella vasca o fuori. La maggior parte sceglie di finire, ma circa il 20% preferisce finire dentro. Il neonato passa dal liquido amniotico all’acqua nella vasca, quindi non vi è alcun cambiamento improvviso. Dopo la nascita, il medico o l’ostetrica mettono il bambino sul seno della madre e tagliano il cordone ombelicale nei quattro minuti successivi.