Le perdite di sangue in gravidanza spaventano sempre la futura mamma. Però, molto dipende dal trimestre in cui queste perdite ematiche si verificano. Non solo, è importante anche il tipo di perdita (se il sangue è rosso vivo, se è abbondante). Abbiamo quindi chiesto alla dott.ssa Francesca Testa, medico specialista in Ostetricia e Ginecologia presso il Centro Medico Santagostino di Milano, quali possano essere le cause di tali perdite.
Primo trimestre di gravidanza
Le perdite di sangue che avvengono nel primo trimestre di gravidanza non sempre hanno una causa patologica.
«Se la perdita di sangue si verifica dopo un rapporto sessuale o conseguentemente a una visita ginecologica, questa potrebbe essere causata dalla presenza di una “piaghetta” (ectopia) o di una neoformazione (per esempio, un polipo) sul collo dell’utero. In entrambi i casi, la piaghetta o il polipo erano preesistenti alla gravidanza ma possono provocare perdite durante la gestazione. La “piaghetta”, per esempio, durante la gravidanza si ipervascolarizza provocando così un aumento del flusso di sangue in quella zona» spiega la dott.ssa Testa.
«In sede di controllo ginecologico, tramite utilizzo dello speculum, lo specialista può rilevare la presenza di una piaghetta o di un polipo e, quindi, collegare le perdite ematiche a tale condizioni (in tal caso, il sangue proviene dall’esterno dell’utero). Qualora non siano presenti neoformazioni, lo specialista potrà indagare oltre tramite ecografia» continua l’esperta.
«Nelle prime settimane di gravidanza, le perdite di sangue possono anche essere riconducibili all’annidamento dell’ovulo fecondato nella parete uterina. Se, però, le perdite sono di color rosso vivo e abbondanti, potrebbero rappresentare l’ esistenza di un problema nel corretto annidamento della camera gestazionale, come un distacco dalla parete uterina (minaccia di aborto) o come un impianto fuori dall’utero ( gravidanza extrauterina). La terapia per la minaccia d’aborto prevede riposo e farmaci a base di progesterone. In caso di gravidanza extrauterina, a volte, è necessario intervenire chirurgicamente» afferma la dott.ssa Testa.
Secondo trimestre
Nel secondo trimestre di gravidanza, le perdite di sangue potrebbero avere una causa patologica chiamata placenta previa. «Si parla di placenta previa quando la placenta copre per una parte, o interamente, l’orifizio uterino. La diagnosi di placenta previa non si può fare prima della ventiquattresima settimana di gravidanza. Prima di questo periodo, si può invece parlare di “placenta bassa”» spiega l’esperta.
«In presenza di placenta previa, lo specialista prescrive alla gestante riposo e terapia a base di farmaci tocolitici (che riducono le contrazioni uterine) e/0 antiemorragici» continua la dott.sa Testa.
Terzo trimestre
Durante il terzo trimestre di gravidanza (o anche nel secondo trimestre di gestazione), le perdite ematiche (sangue rosso vivo) potrebbero essere riconducibili al distacco della placenta. Il distacco della placenta può essere di diversa entità e, in base alla severità del distacco, si potrebbe dover intervenire chirurgicamente con un taglio cesareo.
«Le perdite che segnalano un distacco della placenta sono di colore rosso vivo e piuttosto abbondanti. Il distacco della placenta avviene quando quest’ultima si distacca parzialmente dalla parete uterina. Si tratta un evento patologico grave, per il quale lo specialista generalmente prescrive alla gestante riposo assoluto e terapie a base di farmaci tocolitici e antiemorragici» spiega l’esperta.
«Quando si è vicine alla data presunta del parto, e la gravidanza è a termine, possono verificarsi perdite di sangue dovute a modificazione del collo dell’utero e sono generalmente perdite di lieve entità. Quando invece nel secondo e nel terzo trimestre di gravidanza si verificano perdite di sangue rosso vivo, è necessario recarsi immediatamente al pronto soccorso» conclude la dott.ssa Testa.