L’adolescenza è un periodo ricco di cambiamenti. Sostenere un figlio verso la conquista della sua autostima è essenziale affinché un giovane si senta incoraggiato a scoprire di poter contare sulle sue forze, andando alla scoperta delle proprie risorse in modo sano e costruttivo. Sapersi difendere da chi cerca di affondare gli altri è essenziale per imparare a cavarsela e affrontare l’ingresso nella vita adulta assumendosi la responsabilità di se stessi. La chiave per impostare una nuova armonia? Un dialogo aperto e sincero.
BISOGNO DI RIBELLIONE
Lo spirito di ribellione è costitutivo dell’età: durante l’adolescenza ci si deve misurare con le proprie forze al fine di sperimentare i propri limiti, ridare senso alle regole e trovare il proprio modo per affrontare la vita, essenziale per diventare adulti in grado di scegliere e prendere le decisioni migliori per se stessi in autonomia . L’atto di ribellione, dunque, è funzionale al passaggio dall’infanzia all’età adulta: quanto si tende a imporre ordini dall’alto, è facile che le reazioni si amplifichino. In questi casi un litigio per i risultati scolastici o i capelli di un colore diverso possono diventare una guerra infinita e logorante: dire sempre sì e concedere qualsiasi libertà non è la soluzione. Il punto di svolta accade quando accettiamo, genitori e figli, di metterci in gioco senza dare nulla per scontato: dialogare e negoziare costituiscono due aspetti fondamentali, non solo nel rapporto genitoriale, bensì attitudini utili in ogni fase della vita.
ACCOGLIERE IL CAMBIAMENTO
Il corpo cambia e in modo… niente affatto indolore! L’aumento di peso insieme ai brufoli e la pelle che fa le bizze vanno di pari passo con la voglia di trovare la propria bellezza, che si scontra con la paura di non essere accettati e la sensazione di essere sbagliati, brutti: sentirsi goffi, in un corpo che diventa nemico, è tipico dell’adolescenza . Quando ci si pesa mille volte al giorno e la scelta del cibo ai pasti diventa un’ossessione è necessario correre ai ripari, subito. Anziché considerare stupidi comportamenti come il tempo dedicato al look o i capelli iniziamo a guardare le cose da un altro punto di vista: in adolescenza si inizia un viaggio alla scoperta del proprio corpo, tuttavia il processo di accettazione può essere un processo lungo e doloroso. Come possiamo aiutare un adolescente alla prese con un corpo che cambia? Praticando sport e attività fisiche insieme: fare movimento consente di trascorrere tempo in compagnia e costituisce un modo per mettere in pratica uno stile di vita salutare, condiviso a livello familiare, vivendo l’esperienza della fisicità in un rapporto di vicinanza fra genitori e figli.
L’IMPORTANZA DELL’AUTOSTIMA
Emerge con prepotenza la necessità di essere riconosciuti e accettati in quanto giovani donne e uomini, ecco perché le relazioni con gli amici o altre persone di riferimento al di là dell’ambito familiare acquistano un’importanza decisiva. Gli adolescenti cercano una risposta al bisogno di riconoscimento e approvazione al di fuori della famiglia: ci si misura con il mondo esterno , un fattore importante per la crescita perché da adulti saremo costretti ogni giorno a navigare da soli, confrontandoci con persone che non sono parte del circuito di fiducia rappresentato dalla famiglia. Attenzione quando un figlio trascorre un numero eccessivo di ore navigando su internet : non è la rete a denunciare una condizione di disagio, ma i piccoli o grandi cambiamenti di umore che possiamo notare in un figlio. Occhiaie, mancanza di appetito, passività e un atteggiamento di profonda tristezza insieme all’ansia sono campanelli d’allarme importanti. Per combattere il bullismo , online e nella vita di tutti i giorni, è fondamentale aiutare i ragazzi a costruire una forte autostima, sostenendo le risorse che ognuno di noi può sviluppare per difendere se stessi dai soprusi e da chi tenta di affondare gli altri.
PENSARE CON LA PROPRIA TESTA
La voglia di provare sulla propria pelle fa parte del viaggio che ogni adolescente fa alla scoperta di sé. La prima sigaretta ? Secondo alcune statistiche negli ultimi dieci anni gli adolescenti che hanno sperimentato il fumo prima dei 14 anni sono aumentati del 60%: il 31% di ragazzi fra i 10 e i 13 anni ammette di aver rubato la prima sigaretta proprio ai genitori. È importante evitare di drammatizzare eccessivamente questi tentativi, qualche volta caotici, di andare alla scoperta della propria libertà, purché le sperimentazioni rimangano entro una condizione di sicurezza . Impedire i comportamenti disfunzionali dei figli con scenate o punizioni può scatenare l’effetto opposto e aumentare le reazioni dei giovanissimi. È essenziale sedersi insieme e cercare di capire le conseguenze di ogni decisione: questo è ciò che significa diventare adulti. Proibire i capelli azzurri o un piercing non è detto che sia sufficiente come deterrente, ma a lungo termine presentare gli aspetti positivi e negativi delle scelte aiuterà un ragazzo a valutare le cose usando la propria testa, con senso critico e riflessione. In questo ricordiamoci che l’esempio degli adulti è ciò che i figli recepiscono più di ogni altra cosa, ben più che le parole. Se proibiamo ai figli le sigarette, ma noi siamo i primi a fumare abitualmente, le parole si scontreranno con una realtà dei fatti ben diversa. Bisogna ammetterlo, sono numerose le situazioni in cui mostriamo incoerenza fra le regole che diamo ai figli e come, invece, ci comportiamo sono numerose, ma in fondo l’adolescenza pone una sfida anche per gli adulti, perché ci chiede di avere il coraggio sufficiente per metterci in discussione , dentro e oltre il ruolo.