● No ai gesti plateali e umilianti. Riescono solo a far soffrire il bambino, ma non servono a fargli capire che sta sbagliando. Tuo figlio di 5 anni ha lanciato un sasso? È vero non si fa, ma non impedirgli di partecipare alla gita della scuola a cui vanno tutti i compagni (che, oltretutto, è un’esperienza formativa).
● No alle punizioni infinite. «Starai una settimana senza televisione!». Sicura di riuscire a mantenere la parola per tutto questo tempo? E poi ricorda che bambini hanno un grande senso di adattamento. La prima sera si lamentano, la seconda hanno già trovato un gioco alternativo. E dimenticato che sono in castigo.